PAGANIN CONTE SARRI RONALDO MERCATO/ Tra le tante maglie indossate quella dell'Inter, con cui ha militato nel quadriennio dal 1993 al 1997, vincendo una Coppa Uefa, dopo la doppia finale contro il Salisburgo, nella sua prima stagione di permanenza a Milano. In esclusiva a Calciomercato.it, Massimo Paganin, oggi opinionista 'Mediaset' e del canale tematico del club nerazzurro, parla degli argomenti caldi del campionato, giunto al quindicesimo turno, al via stasera con l'anticipo tra la squadra di Conte e la Roma. “Gara aperta a tutti e tre i risultati. L'Inter deve vincere per conservare il primato, ma non sarà facile perché i giallorossi stanno bene, giocano un calcio propositivo, stanno facendo un percorso di crescita importante”, dice l'ex difensore.
L'artefice della rinascita nerazzurra è senza dubbio il suo tecnico. Un impatto così immediato con la nuova squadra Paganin non se l'aspettava: “Sono molto sorpreso. La storia di Conte insegna che alla Juventus e al Chelsea ha vinto il titolo al primo anno, ma non credevo che in così poco tempo portasse la squadra a questi livelli”. La cosa che più mi sorpende è la valorizzazione e la crescita di tutti i suoi giocatori, da Lautaro a Candreva, fino a Brozovic. Parlare di scudetto forse è troppo presto, ma l'Inter sicuramente ha fatto grossi passi avanti rispetto agli ultimi anni. Vediamo adesso anche come andrà la Champions League“. Sul fronte del mercato, l'ex giocatore nerazzurro ha le idee chiare per gennaio: “Sicuramente serve un centrocampista d'esperienza tipo Vidal o Rakitic, così come prenderei un attaccante, Giroud sarebbe l'ideale”.
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L'opinionista TV inquadra anche la gara di domani tra Lazio e Juventus, di scena all'Olimpico: “Prevedo un match aperto anche in questo caso. I biancocelesti hanno una fisionomia ben precisa e possono mettere in difficoltà qualsiasi squadra”. Poi Paganin si sofferma sulle critiche a Sarri per il gioco e per la gestione di Ronaldo: “Sono pochi i grandi club che riescono a coniugare il bel gioco ai risultati, il Liverpool è uno di questi. Il tecnico bianconero a mio avviso sta facendo un buon lavoro. Non è facile prendere in mano un grande club e cambiare subito rispetto all'idea di calcio di Allegri. Lui si è accorto che prima di tutto conta vincere, poi si pensa al gioco, ma per questo ha bisogno di tempo. Riguardo a Ronaldo, è difficile gestire un fuoriclasse come lui, questo vale per tutti gli allenatori, perché il rapporto è paritario. Sarri ha ragione quando dice che il portoghese è diverso dagli altri, bisogna riuscire a trovare un compromesso, e in questo credo sia supportato dalla società. La Juve è un club molto forte, viene prima del giocatore, anche se questi si chiama Ronaldo“.
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