L’iter completo per diventare un arbitro, necessario passare attraverso corsi e l’esame di abilitazione
CALCIO ARBITRO / E' uno dei ruoli più difficili nel mondo del calcio, forse il più difficile in assoluto. Un arbitro è componente fondamentale del gioco, senza un arbitro una partita non può avere svolgimento. E' un incarico di grande responsabilità, le decisioni arbitrali possono prestarsi inoltre a numerose polemiche, come sappiamo. L'introduzione del Var ha aiutato in tal senso, ma non più di tanto. Il ruolo di quelle che una volta erano definite 'giacchette nere' riveste comunque grande fascino ed importanza. Chiunque ha la possibilità di diventare arbitro di calcio, attraverso un iter specifico. Andiamo a scoprire tutti i requisiti.
Calcio, iter per diventare arbitro: requisiti, esami, regole
Per diventare arbitro, è necessario iscriversi a un corso di una delle sezioni dell'Associazione Italiana Arbitri dislocate sul territorio italiano. I requisiti per partecipare sono: età compresa tra i 15 e i 35 anni; possesso del diploma di istruzione secondaria di primo grado (scuola media inferiore); non essere già in possesso della qualifica di osservatore arbitrale; non stati destinatari di provvedimenti di sospensione per oltre un anno; non aver ricevuto condanne penali superiori a un anno; non avere procedimenti pendenti; non aver ricevuto nell'ultimo decennio provvedimenti di divieto di accesso a luoghi ove si svolgono manifestazioni sportive.
Il corso per diventare arbitro, mediamente, dura tra i due e i tre mesi. E' assolutamente gratuito, così come il sostenimento della prova d'esame. Al termine del corso, il candidato dovrà svolgere un esame di abilitazione con prove scritte e orali sulla conoscenza del regolamento del gioco del calcio e del regolamento dell'AIA. A tale esame saranno associati dei test di idoneità fisica: su un campo da calcio, il candidato dovrà svolgere esercizi ginnici, spostamenti sul terreno di gioco e corsa a varie velocità.
Calcio, carriera e obblighi degli arbitri
Una volta superato l'esame, si diventa arbitro effettivo. Gli associati riceveranno la Tessera Federale per l'ingresso gratuito in ogni stadio, per i ragazzi iscritti alle scuole medie superiori ci sarà la possibilità di ricevere un credito formativo tramite un attestato. L'inquadramento come arbitro effettivo richiede l'obbligo di partecipare, due volte al mese, alle riunioni tecniche obbligatorie indette dall'AIA presso le sedi territoriali (è permesso, per ogni stagione, un massimo di quattro assenze), quello di mantenere un'adeguata forma fisica e quello di dirigere un numero minimo di partite in una stagione (15). Dalle domeniche successive all'esame, si può iniziare ad arbitrare, a cominiciare dalla categoria Giovanissimi. Nelle prime partite, l'arbitro viene affiancato da un tutor che lo guida nel disbrigo della parte burocratica, antecedente e successiva alla partita. La carriera di un arbitro si snoda attraverso le seguenti categorie: Giovanissimi, Allievi, Juniores, Terza Categoria, Seconda Categoria, Prima Categoria, Promozione, Eccellenza, Commissione Arbitri Interregionale, Serie D, Serie C, Serie B, Serie A.




















