Il comunicato della società azzurra preannuncia provvedimenti per tutelare i propri diritti
NAPOLI RITIRO AMMUTINAMENTO MULTE / E' caos in casa Napoli: l'ammutinamento dei calciatori avvenuto ieri sera dopo il pareggio con il Salisburgo ha fatto esplodere una situazione che covava sotto le ceneri da tempo. La società ha reagito nel pomeriggio con un comunicato in cui annuncia che “procederà a tutelare i propri diritti economici, patrimoniali, di immagine e disciplinari in ogni competente sede”. Ma cosa può accadere ora e fino a dove può spingersi la società da regolamento? Ovviamente conteranno i singoli contratti ma le linee guida su obblighi dei calciatori in tema di allenamenti e ritiri e delle possibili sanzioni sono contenute nell'accordo collettivo siglato da Figc, Aic e Lega Serie A e tutt'ora in vigore. Clicca qui per restare aggiornato.
L'articolo 7, relativo a “Preparazione precampionato ed allenamenti. Partecipazione alle gare. Trasferte” al comma 2 prevede che “salvo i casi di malattia od infortunio accertati, il Calciatore deve partecipare a tutti gli allenamenti nelle ore e nei luoghi fissati dalla Società, nonché a tutte le gare ufficiali o amichevoli che la Società stessa intenda disputare tanto in Italia quanto all'estero”. All'articolo 10, invece, viene riportato al comma 1: “Il Calciatore deve adempiere la propria prestazione sportiva nell'ambito dell’organizzazione predisposta dalla Società e con l'osservanza delle istruzioni tecniche e delle altre prescrizioni impartite per il conseguimento degli scopi agonistici”, mentre al comma 3 si precisa che “Il Calciatore deve evitare comportamenti che siano tali da arrecare pregiudizio all'immagine della Società”.
Napoli, De Laurentiis e la multa ai calciatori: cosa dice il regolamento
Sul fronte dei possibili provvedimenti, si parla di una multa che il Napoli potrebbe comminare ai calciatori. In questo caso il riferimento è l'articolo 11 dove si legge che sanzioni possono scattare verso il “Calciatore che sia venuto meno ai suoi obblighi contrattuali verso la Società, ovvero agli obblighi derivanti da Regolamenti Federali, fonti normative, statuali o federali, che siano rilevanti con la, o integrative della, disciplina contrattuale”. La multa è definitiva come “penalità contrattuale, il cui importo è proporzionato alla gravità dell’inadempimento e non può superare il 25% (venticinque per cento) della retribuzione mensile lorda. La multa, nell'ipotesi di cumulo di più infrazioni commesse nello stesso mese, non può comunque eccedere il 50% (cinquanta per cento) della retribuzione fissa mensile lorda”.
Nell'accordo è anche specificato che “La multa può essere applicata direttamente dalla Società, entro il termine perentorio di 20 (venti) giorni dalla conoscenza del fatto, previa contestazione scritta dell’addebito e sentita la difesa del Calciatore nei 5 (cinque) giorni successivi alla contestazione, a condizione che l’importo della sanzione non sia superiore al 5% (cinque per cento) di un dodicesimo della retribuzione fissa annua lorda”. In questo caso il calciatore può presentare ricorso al Collegio Arbitrale entro 15 giorni dalla ricezione della comunicazione.




















