Atalanta
Bologna
Cagliari
Como
Fiorentina
Genoa
Inter
Lazio
Lecce
Milan
Napoli
Parma
Roma
Torino
Udinese
Verona

ESCLUSIVO Mariani: “Il VAR sta falsando il campionato. L’Italia è un paese razzista”

Le parole dell’ex Torino in esclusiva ai microfoni di Calciomercato.it

Il nostro calcio lo ha assaporato in qualunque categoria, dalla Serie A alla Serie C, passando per la Serie B. Torino, Brescia, Bologna, Venezia, Catanzaro, Savoia, Fidelis Andria, Padova e Benevento: Pietro Mariani (o meglio “Pedro, perché Pietro mi chiamano soltanto all’anagrafe”), ne ha girati di campi, anche se il calcio moderno non sembra attirarlo più. Troppe ambiguità e punti bui per un movimento come il nostro, che col tempo ha dovuto sopportare attentati pesanti alla propria credibilità. E dopo una settimana di polemiche, tra arbitri, VAR e razzismo, Pedro non è riuscito a sorvolare su alcuni episodi che hanno visto coinvolta la Juventus contro il suo Torino: “Il rigore su De Ligt c’era ed è stato assurdo non fischiarlo”. Punge Mariani in esclusiva ai microfoni di calciomercato.it.

D’altronde, quello che sembra convincere poco l’ex difensore di Torino e Brescia è il sistema stesso del VAR: “Ormai non si capisce più nulla. Il VAR è un mezzo che è stato introdotto per aiutare l’arbitro e invece lo ha quasi cancellato. Ho in mano un oggetto che può essere utile e non lo utilizzo? Quello di De Ligt era rigore e nessuno lo ha fischiato, nonostante un’intera squadra di arbitri a visionare. Per me va tolto immediatamente, sta falsando il campionato”. Un grattacapo che accende i toni di Mariani, che senza filtri lancia una provocazione: “Rigore non fischiato a parte, nel primo tempo l’arbitro ha fatto dei disastri”.

Per le ultime notizie sulla Serie A—> clicca qui!

Fanno pensare anche gli ululati che la curva del Verona ha dedicato a Mario Balotelli. Un episodio che ha imbestialito un ex delle rondinelle come Mariani, amareggiato da ciò che è diventato il nostro paese: “La verità è che oggi l’Italia è una Nazione razzista. Le nostre tifoserie sono cambiate, all’interno regnano ideologie politiche ben definite. E per la prima volta, capisco il gesto di Mario. In quel pallone scaraventato c’è la rabbia vera, lui è italiano e si sente tale, nonostante qualche imbecille ululi il contrario. E’ stato un gesto sincero e disperato. Non lo condanno. C’è una disuguaglianza che lascia pensare, oggi l’Italia è razzista. Vivo all’estero da anni e mi son reso conto che nel nostro paese non vengono rispettate le leggi e non esistono pene. E come la Giustizia in sé, anche la Giustizia Sportiva non esiste. Non siamo più un paese credibile. Il calcio qui è completamente da rifondare, la gente si è disamorata per colpa di un contorno patetico, tra calcio scommesse, scandali, stadi inaccessibili e pericolosi. Siamo indietro mille anni e in tanti della mia generazione non si riconoscono più in questo calcio moderno”.

A cura di Alessandro Montano

Gestione cookie