Il patron dei partenopei va dritto alla questione: “I direttori di gara vanno multati e alla terza sanzione resta fermo tutto l’anno”
NAPOLI DE LAURENTIIS ARBITRI / Per il Napoli è un momento molto difficile. La sconfitta contro la Roma ha ulteriormente aumentato i malumori della piazza per un classifica deficitaria. Il patron azzurro Aurelio De Laurentiis ha parlato ai microfoni di 'Radio Kiss Kiss Napoli', toccando in maniera ampia anche il tema arbitri: “Io non voglio vedere in casa degli altri, mi preoccupo di casa mia e difendere l’onore dei nostri tifosi, dei giocatori, della società che devono essere rispettati, del nostro allenatore che deve essere rispettato. Quando leggo tanti opinionisti che dicono tutto e il contrario di tutto… C’è un qualunquismo diventato ormai una nota ricorrente in questa Italietta misera e miserabile. Tutto può essere opinabile e discutibile, ma non voglio trovare degli alibi guardando in casa degli altri”.
Quindi il discorso Var: “Non è stato all’altezza e lo sappiamo, il problema arbitrale è complesso ma molto serio. Io dico ‘tabula rasa’, tutti quanti a casa. Gli arbitri devono essere gestiti dalla Lega, non dovrebbero avere più di 33 anni, dovrebbero essere tutti stranieri, ben pagati con delle multe, fino a un massimo di tre. Al terzo sbaglio sei esonerato per tutta l’annualità. Abbiamo il grosso ricordo, ahimè, di Calciopoli, che è appena del 2005. Era il mio secondo anno di C, rimasi molto turbato da questo fatto e mi ha segnato. Oggi come oggi è difficile dare fiducia a un sistema particolare come quello. Ci sono arbitri su cui metto la mano sul fuoco, ma come faccio a farlo su tutti quanti?”
Poi la proposta di De Laurentiis: “Perché non ci devono essere i cartellini gialli e rossi per gli arbitri? Perché ci si ostina a non voler capire in posizione oggettiva che il Var deve essere un aiuto? Per ogni tempo ci vorrebbe una chiamata per l’allenatore. Se tu dai la possibilità di chiamare la Var per due volte a ogni allenatore quanto tempo si può perdere? Si perde più tempo per tutti questi cartellini, visto che l’arbitro non è autoritario. L’arbitro non si rende conto che questi sono ragazzi, che sono in debito d’ossigeno perché stanno giocando, magari si sentono mortificati da alcuni torti. Poi c’è un innalzamento della temperatura ma questa non si risolve con un cartellino rosso. Così diventa un film di Totò, una macchietta. L’arbitro invece serve, deve essere l’imparzialità fatta persona, sennò che arbitro è? Il Var dovrebbe essere di aiuto all’arbitro”.




















