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ESCLUSIVO Paolo Simoncelli: “Marco è una leggenda. Lui vive dentro di me”

Paolo Simoncelli, intervistato da Calciomercato.it, parla di suo figlio Marco a otto anni dalla scomparsa

PAOLO SIMONCELLI MARQUEZ ROSSI/  Oggi, otto anni fa, ci lasciava Marco Simoncelli indimenticato campione delle due ruote scomparso nel 2011 in seguito ad un incidente mortale che ha privato i suoi tantissimi tifosi, e soprattutto la sua famiglia del grande sorriso del 'Sic'. In esclusiva a Calciomercato.it ha ripreso la parola proprio Paolo Simoncelli, papà del pilota di motociclismo scomparso sulla pista di Sepang.

Come sta papà Paolo?

“Andiamo avanti. Questa è la vita, bisogna pensare il meno possibile, anche se è molto difficile”.

Questo tempo senza Sic cosa le ha insegnato?

“Che la morte di un figlio è la cosa più atroce e ingiusta che possa accadere ad una persona. Mi rendo conto che è contronatura, i genitori non devono sopravvivere ai figli”. 

Per Marco c'è un affetto trasversale…

“E' una cosa che mi rende orgoglioso. Marco era un ragazzo normale, con il suo sorriso, i ricci, la sua genuinità. Inseguiva gli obiettivi con caparbietà e onestà. Alla fine queste sono le cose che piacciono alla gente. Molte persone che incontro hanno tatuaggi che raffigurano mio figlio. Marco è diventato una leggenda” 

Nel 2013 lei ha creato il team di Moto3 che si chiama SIC58 in ricordo di Marco. Sabato scorso in Giappone i due piloti hanno conquistato la prima fila, nell'anniversario del primo titolo ottenuto da Marco in 250. A Jerez, con Antonelli, la squadra ha ottenuto il primo trionfo in Moto3 nel giorno in cui SIC vinceva la sua prima gara in 125. Coincidenze?

“Non lo so, comincio ad avere qualche dubbio, penso che lui sia presente e dentro di me, mi piacerebbe riabbracciarlo”.

Qual era il rapporto tra Marco e Valentino Rossi?

“Di profonda amicizia”. 

Se lei pensa a Sic, qual è la prima cosa che le viene in mente?

“Avrei voluto vederlo duellare con Marquez. Ci saremmo divertiti tantissimo, te lo garantisco”.  

 

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