Le parole del fuoriclasse bianconero alla vigilia della gara di Champions League
CHAMPIONS LEAGUE JUVENTUS LOKOMOTIV MOSCA RONALDO / C'era Cristiano Ronaldo, al fianco di Maurizio Sarri, nella conferenza stampa pre Juventus-Lokomotiv Mosca. Le parole del fuoriclasse bianconero alla vigilia del match di Champions League sono state trasmesse in diretta testuale da Calciomercato.it.
CAMBIATO MODO DI GIOCARE – “Abbiamo cambiato per migliorare, abbiamo migliorato, c'è del margine ma siamo contenti perché siamo riusciti a migliorare in maniera graduale”.
PALLONE D'ORO O CHAMPIONS – “Per me il calcio tutto gli anni è una sfida, così come per la Juventus: vogliamo vincere ovviamente, la Serie A, la Champions. Credo che la Juve debba pensare in grande: cercheremo di vincere tutti i trofei in palio, sappiamo che sarà difficile ma gradualmente tutto è possibile. Sui premi individuali non ho niente da dire, conta il collettivo: quando e se si vincono premi a livello collettivo, si riescono a vincere anche premi a livello individuale”.
CHI DEVE VINCERE IL PALLONE D'ORO – “Questo non è importante, sono importanti i premi collettivi. L'anno scorso abbiamo fatto una stagione fantastica, quest'anno ho iniziato bene. L'aspetto individuale non conta, conta la gara di domani: se vinciamo al 50% siamo qualificati, quindi la cosa più importante è la gara di domani”.
DIFFERENZE SARRI CON ALTRI ALLENATORI – “L'ho detto prima, abbiamo un allenatore diverso, nuovi allenatori, un nuovo sistema. Mi piace come vuole che la squadra giochi: siamo più fiduciosi, creiamo più occasioni, abbiamo più possesso palla, abbiamo più fiducia in noi stessi. E' quello che non facevamo l'anno scorso. Sono felice di questi cambiamenti: giochiamo più avanti, creiamo più occasioni. Abbiamo qualcosa da migliorare ma sono orgoglioso e felice di quanto fatto”.
700 GOL – “Ormai è un traguardo passato: voglio andare avanti, aiutare la squadra con il mio contributo a vincere trofei. I traguardi individuali non sono la cosa principale, la priorità è vincere per la Juve e anche per la mia Nazionale. I record arrivano in maniera naturale”.
COSA MI FERISCE – “Quando la gente non dice la verità, nel calcio c'è poco che mi fa arrabbiare. FAccio parte di questo mondo da quanto avevo 17 anni, ho vinto molto e so come funziona il mondo del calcio. La cosa che mi rende felice è vincere, segnare, tornare a casa e ricevere i complimenti dei miei bambini. Questa è la mia motivazione”.
HIGUAIN E DYBALA “Sono due grandiosi giocatori, siamo una squadra non importa chi gioca, chi siede in panchina: lavoriamo tutti insieme”.
FASE DIFENSIVA – “Molte persone della stampa dicono che la squadra gioca in modo diverso, anche in Nazionale c'è chi fa questa domanda. Ci sono diverse opinioni, gli allenatori hanno diverse opinioni, ma sembra che io non aiuto la squadra in fase difensiva e non è vero. Ognuno ha il proprio ruolo, io so il ruolo dei miei compagni di squadra, loro sanno il mio loro: ci comportiamo da squadra, abbiamo successo perché lavoriamo da squadra. E' questo l'aspetto più importante: con Matuidi, con Rabiot, con Ramsey, noi siamo tutti insieme e noi siamo una squadra”.




















