Il ct degli azzurrini, intervistato da Calciomercato.it, ha parlato dei Mondiali, del giocatore interista e di giovani
ITALIA UNDER 17 NUNZIATA MONDIALI ESPOSITO GIOVANI/ Dai Mondiali in programma dal 26 ottobre al 17 novembre prossimi in Brasile, all'assenza del giocatore dell'Inter, ai giovani. Questi alcuni temi trattati in esclusiva a Calciomercato.it dal ct degli azzurrini Carmine Nunziata.
Tra pochi giorni scatta la rassegna iridata. Finora nella storia del Mondiale di questa categoria, il risultato più importante è stato un quarto posto nell'87. Con quali ambizioni si parte per il Brasile?
“Abbiamo dimostrato agli Europei di essere una buona squadra, siamo un un gruppo coeso e motivato. Vogliamo fare un Mondiale da protagonisti”.
Puntate al titolo?
“Sì, è normale che si partecipa per vincere. Sappiamo di essere una buona squadra e vogliamo arrivare fino in fondo. Poi ovviamente sarà il campo ad emettere il verdetto”.
Quali sono le squadre favorite?
“Sicuramente le nazionali europee. Poi il Brasile padrone di casa, l'Argentina e la Nigeria”.
L'Italia debutta il 26 novembre contro le Isole Salomone, tre giorni dopo il Messico, il 4 novembre sfida al Paraguay. Girone tutto sommato alla vostra portata?
“Le Isole Salomone sono l'avversario più debole. Messico e Paraguay però non bisogna sottovalutarle. Sicuramente ci vorrà la migliore Italia per ottenere la qualificazione agli ottavi”.
Dovrai rinunciare a Esposito, che l'Inter non ha mandato in azzurro dopo l'infortunio di Sanchez. Quanto perde la tua squadra senza l'attaccante nerazzurro?
“Esposito è un giocatore importantissimo per noi. Oltre ad avere grandi qualità, è il leader di questa squadra, quindi perderemo molto”.
La decisione dell'Inter su Esposito ha suscitato qualche polemica. Tu hai rimpianti?
“No, l'Inter era contenta e aveva dato l'ok. Poi s'è infortunato Sanchez e ha deciso di non trattenere Esposito. Capisco le esigente dei nerazzurri. E' normale che mi dispiace, mi sarebbe piaciuto fare il Mondiale con lui. Comunque abbiamo altri elementi di qualità e un gioco, quello che alla fine fa esaltare il singolo”.
Esposito a parte, quali altri azzurrini sono già da grande squadra o comunque faranno una carriera importante?
“Non so se faranno un grande carriera, ma in questo momento ho in rosa diversi ragazzi promettenti. Tra questi Oristanio, Tongya, Panada. Ho un buon gruppo, sia sotto il profilo tecnico che morale. Per diventare campioni, la differenza la fa la testa”.
Hai giocato sei anni con il Padova, due anche insieme a Del Piero. Nella stagione 1993/1994 sei stato tra i protagonisti della promozione in Serie A dopo 32 anni. Che ricordi hai dell'esperienza con i veneti?
“E' il club con cui ho giocato di più. A Padova ho lasciato il cuore”.




















