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Barcellona, Messi tra Inter e ritiro. Poi la risposta a Ronaldo…

Il fuoriclasse argentino ha parlato dei nerazzurri di Conte e di molti altri argomenti

MESSI BARCELLONA INTER CRISTIANO RONALDO / Lionel Messi conquista l'ennesimo premio individuale. Nella giornata di ieri l'asso argentino del Barcellona ha ricevuto la sua sesta 'Scarpa d'Oro', come miglior bomber dei principali campionati europei nella scorsa stagione. Il numero 10 blaugrana continua a tenere un basso profilo a livello mediatico, a differenza di quanto fanno altri due grandi campioni come Cristiano Ronaldo e Zlatan Ibrahimovic: “Preferisco che siano le altre persone a parlare di me. Io so chi sono, cosa ho fatto e cosa posso dare ma lo tengo per me. Non mi piace parlare di me, ma del collettivo”.

Barcellona, Messi: “L'Inter non mi ha sorpreso. Capirò negli anni quando dire basta”

Lionel Messi è stato intervistato da 'Marca' e ha parlato ancora della rivalità con il portoghese della Juventus, che gli ha sempre consigliato di lasciare la sua comfort zone di nome Barcellona: “Se lo ascolterò? Ognuno guarda ai propri gol e alle proprie esperienze. Non ho mai avuto il bisogno di lasciare il miglior club del mondo che è il Barcellona. Qui mi piace allenarmi, giocare, amo la città. Ho sempre avuto ben chiaro l'obiettivo che ho in questo club per cercarlo altrove”. Qualche parola anche sulla nuova Inter di Conte, che ha messo in seria difficoltà Messi e compagni al 'Camp Nou': “Non mi ha sorpreso perché sapevamo cosa avremmo trovato. L'ho vista in campionato, è partita benissimo e sta combattendo alla pari con la Juventus, che non è facile. L'abbiamo studiata prima di affrontarla in Champions, sapevamo che è una squadra ordinata, che gioca a memoria e con molti automatismi”.

Infine l'argentino parla anche di quello che sarà il ritiro: “Ognuno si rende conto fino a quando può continuare. Lo scoprirò col passare del tempo, ma io stesso sarò il primo a dire fino a dove potrò arrivare e non potrò andare oltre. O magari starò bene per continuare. Lo scoprirò negli anni. Con gli infortuni è difficile, perché la mia testa sta bene e crede che ho 25 anni e che posso continuare a fare le stesse cose. Ma è il fisico che comanda, ci sono situazioni in cui bisogna stare più attenti che in passato. Assimilare questo richiede un processo e una preparazione diversa per gli allenamenti e le partite”.

 

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