L’ex c.t. ha fatto il punto sulla Nazionale azzurra
ITALIA VENTURA / Torna a parlare Gian Piero Ventura. L'ex c.t. italiano, ora alla guida della Salernitana, ha fatto il punto sul momento della Nazionale e della sua carriera: “Nazionale? Al di là di un percorso straordinariamente positivo, la nota più positiva è questa infornata di giovani, questa crescita esponenziale che hanno avuto Chiesa, Bernardeschi, Sensi, Barella, Tonali, Zaniolo. Si è seminato per creare lo zoccolo duro del futuro – le sue parole a 'Radio anch'io Sport' – I giovani stanno facendo anche esperienza internazionale. Faccio i complimenti a Mancini, sta facendo un grandissimo lavoro. Spero possa portare l'Italia dove merita. Vincere non è mai facile, poi arriveranno partite più difficili ma adesso avrà la possibilità di preparare bene gli Europei. In Nazionale nel momento sbagliato? Forse avrei douto pensare quando ho accettato che non era la cosa più giusta da fare. Ragionai col cuore, forse serviva raziocinio. E' andata così, ancora adesso me ne dispiaccio”.
I GIOVANI – “Tendenza a usare i giovani? Mi auguro che sia una tendenza, sarebbe finalmente la strada per seminare per il futuro – prosegue Ventura – Solo la crescita di giovani di qualità ha permesso alle grandi squadre di aprire dei cicli. Anche io quando convocai per la prima volta Barella molti si stupirono, ora è nell'Inter e sta facendo esperienza internazionale”.
LA SALERNITANA – “L'obiettivo era quello di ricostruire qualcosa, la Salernitana veniva da annate difficili e c'era da ricostruire tutto. Sto facendo quello che amo e lo faccio con grande piacere. Non avevamo ambizioni elevatissime, ma vogliamo fare qualcosa di duraturo per Salerno. Il clima è cambiato, siamo passati dai tremila dello scorso anno ai 18 o 20mila di quest'anno. Abbiamo molti giovani, stiamo seminando per il futuro”.
INVIDIA – “No, mi sono un po' allontanato perché quello che ho vissuto è stata un'esperienza obiettivmente dura. Molti l'hanno vista solo come un risultato sportivo, ma è stato qualcosa di epocale. La rabbia parte dai presupposti di quel risultato, ho dovuto prendere le distanze per riprendermi la mia vita. Quella sconfitta ha tentato di cancellare i miei 34 anni di vita sul campo. L'obiettivo era ritornare su un campo di calcio per fare quello che ho sempre fatto”.
LOTITO – “C'è un rapporto da parte mia di grande stima e spero sia reciproca. E' un piacere parlare con Lotito, è una persona estremamente intelligente, sa cosa c'è da fare. Ora bisogna vedere se le fondamenta sono solide, poi a gennaio si vedrà se ci saranno piccoli interventi per renderci ancora più competitivi”.
SERIE A – “Napoli indietro? Era un punto interrogativo, l'anno scorso aveva fatto un passo indietro. Oggi Ancelotti ha una squadra che conosce meglio e hanno fatto un mercato importante. Credo che quest'anno ci sia qualche responsabilità in più nei risultati, sei punti di distacco non sono tanti ma neanche pochi. A Milano ho avuto la sensazione che i giocatori della Juventus si siano calati nel modo di giocare di Sarri“.




















