L’ex Ct della Nazionale, oggi in Cina, parla della rivalità tra bianconeri e nerazzurri e dei temi del campionato
JUVENTUS INTER SARRI CONTE LIPPI / E' subito rivalità tra Juventus e Inter, con i nerazzurri balzati davanti in classifica e con i primi scambi a distanza tra Sarri e Conte. Di questi ed altri temi legati al campionato ha parlato Marcello Lippi a 'Radio Anch'io' su 'Radio 1': “Non ci vedo niente di diverso dai soliti campionati – ha spiegato – Solite diatribe, solite punzecchiature tra Inter e Juve che ci sono sempre state. Soliti tentennamenti per le squadre che devono assestarsi, il mercato è finito da 15 giorni e quindi i risultati vanno addebitati a carenze di lavoro ed organizzazione. Sarri? Non vedo niente di particolare, non si aspettava magari di trovarsi a gestire una rosa così numerosa, lui che aveva i titolarissimi a Napoli, è una cosa un po' difficile, ma non credo che questi siano grandi problemi. Credo ci sia fiducia e stima reciproca e predisposizione mentale a capire che cambiare filosofia porta tanti cambiamenti e ci vuole tempo, ci vogliono mesi. Quello che si può constatare è che ci sia una voglia da parte di tutti di farlo. Poi non dimentichiamo che ci sono gli altri, la Fiorentina ha fatto un'ottima partita mentre la Juventus un po' sotto le sue possibilità, ma non vuol dir niente, non dobbiamo pensare male perché in una partita non è piaciuta. Conte? Abbiamo visto cosa può dare, è un trascinatore. Lo era in campo, mi ricordo che Conte cercò di fare un dribbling e perse palla, Zidane la recuperò nella nostra area. E Conte dopo venne da me dicendomi 'Hai visto che squadra? Io perdo palla e Zidane la recupera, sarei io a doverla recuperare'. Lui è uno che concepisce il calcio a livello di squadra, unità d'intenti per far bene. Rivale della Juve? Inseguendo qualcosa di diverso che richiederà un po' di tempo in più, ma la Juve arriverà ad esprimere il massimo. Poi dietro, divido 50 e 50 Inter e Napoli. Var? Ne penso molto bene, aiuta e deve aiutare gli arbitri ad evitare errori, è questo il principio alla base. Comunque sia, in Cina succedono cose in cui ci sono anche 8-10 minuti per delle situazioni di gioco. Deve servire soltanto per stabilire se la palla è entrata o no oppure per qualcosa di particolarmente importante. C'è da ridurre gli interventi, secondo me”.
Non manca un passaggio sulla Nazionale: “Mancini ha cominciato la costruzione di una nuova squadra in un periodo di grande difficoltà chiamando tanti giovani che non era stati ancora utilizzati in campionato. Il messaggio più importante l'ha dato lui, poi si vedono squadre che cercano di proporsi, è difficile pensare di trovare squadre che vanno solo a speculare. Si vede una voglia di migliorare, una voglia di essere più propositivi, ma non per questo bisogna giustificare i 4-3. La Juve è difficile che tra 4 mesi, quando saranno tutti in forma, si farà riprendere in vantaggio di 3 gol, è difficile che il Napoli prenderà 8 gol in due partite. Nuova generazione azzurra? C'è, ci sono tanti giovani bravi. Questo mi fa fare una riflessione, forse non c'è mai stata una percentuale di stranieri alta come oggi, io sceglievo nel 60% di italiani ora sono al 40% in Serie A. Nonostante questi stranieri, le mamme sono state breve una ventina di anni fa e hanno messo al mondo tanti giocatori bravi e quasi tutti titolari in Serie A: Credo ci sia da ben sperare anche con le Under”.




















