Il padre-agente del brasiliano racconta perché non ci fu la firma con i blaugrana
ROMA PADRE GERSON BARCELLONA / Dopo tre stagioni Gerson ha lasciato la Serie A per fare ritorno in Brasile. Il centrocampista classe '97, arrivato in Italia con i crismi del futuro campione, alla Roma non è riuscito a imporsi e la discreta stagione con la Fiorentina – dove era in prestito – non è bastata per guadagnarsi l'ennesima chance. Il brasiliano è tornato in patria, al Flamengo che lo ha pagato quasi 12 milioni di euro più una percentuale sulla futura rivendita. Un epilogo senza sussulti per Gerson, talento soffiato al Barcellona da Sabatini ma che poi ha fallito in Serie A.
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Il padre e agente di Gerson, Marcos Antonio da Silva, ha raccontato il retroscena della trattativa con i giallorossi dopo la proposta del Barcellona: “I blaugrana volevano mio figlio e arrivarono a un accordo con il Fluminense”, racconta in un'intervista a 'O Globo'. Marcao continua: “Quando andai nella sede del nostro club, il presidente mi disse che c'era un'offerta 'magica' della Roma. Mi raccontò che la società aveva problemi economici e che i dipendenti erano senza stipendio. Così gli andai incontro e accettai, ma oggi probabilmente non lo rifarei“. Poi l'aneddoto shock che risale a quando Gerson aveva 13 anni: “Non volevo cedere i diritti di mio figlio a un procuratore e mi aggredì dandomi una testata. Poi mi sequestrarono, ma io ho resistito e non ho firmato”.
F.I.




















