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Bologna, Zazzaroni risponde a Mihajlovic: “Ho fatto il giornalista”

Il direttore del Corriere dello Sport: “Non penso di aver arrecato un danno”

ZAZZARONI MIHAJLOVIC / La giornata di ieri è iniziata con la terribile notizia della malattia di Sinisa Mihajlovic, allenatore del Bologna, anticipata dal 'Corriere dello Sport' che ha preannunciato la conferenza, e dunque i contenuti della stessa, fissata per il pomeriggio. Conferenza nella quale il tecnico serbo ha annunciato di essere costretto a fermarsi per una “leucemia acuta ma attaccabile” e poi ha attaccato il quotidiano che ha anticipato la notizia “per vendere qualche copia in più”.

La giornata, dunque, è stato un mix di messaggi di supporto all'allenatore e dibattito sulla scelta del quotidiano diretto da Ivan Zazzaroni che su Twitter è volato anche in vetta alle tendenze. Oggi, dunque, lo stesso Zazzaroni su Instagram scrive: “Non ho tradito alcuna confidenza di Sinisa, che non sentivo da oltre un mese. L'ho cercato più volte venerdì, anche con un messaggio che pubblico, quando ho saputo con certezza della malattia: altri sapevano, così come si sapeva che il giorno dopo era in programma una conferenza stampa nella quale avrebbe spiegato, Ho scritto solo venti righe di incoraggiamento senza mai parlare dell'entità della malattia, così come mi sono raccomandato che facessero i miei. Al responsabile stampa del Bologna che mi invitava a soprassedere avevo anticipato che ne avrei scritto con la necessaria delicatezza e il pieno rispetto della privacy. Mai pensato alle copie, piuttosto ho risposto alle richieste di amici e tifosi sul perché della sua assenza e degli accertamenti clinici: ho sfogato l'angoscia per l'amico.Non lo rifarei. Il resto l'ha deciso il tribunale dei social. Il resto è sul giornale di oggi. Conta solo che lui guarisca in fretta”.

Dalle colonne del 'Corriere dello Sport', dunque, aggiunge: “Sì, ho fatto il giornalista e non l'amico che avrebbe dovuto attendere un'altra mezza giornata per lasciare che fosse lo stesso Sinisa a raccontare. […] Non pensavo ieri e non penso oggi di aver arrecato un danno a Sinisa: ho solo sfogato il dolore per una notizia che non avrei mai voluto ricevere aggiungendo un aettuoso incoraggiamento. Gli ho inviato un messaggio, il conte- nuto non lo rivelo: conta solo che si ri- prenda bene e in fretta, tutto il resto ri- guarda la mia coscienza. Meglio un rimorso confessato che una macchia nel cuore”.

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Non ho tradito alcuna confidenza di Sinisa, che non sentivo da oltre un mese. L'ho cercato più volte venerdì, anche con un messaggio che pubblico, quando ho saputo con certezza della malattia: altri sapevano, così come si sapeva che il giorno dopo era in programma una conferenza stampa nella quale avrebbe spiegato, Ho scritto solo venti righe di incoraggiamento senza mai parlare dell'entità della malattia, così come mi sono raccomandato che facessero i miei. Al responsabile stampa del Bologna che mi invitava a soprassedere avevo anticipato che ne avrei scritto con la necessaria delicatezza e il pieno rispetto della privacy. Mai pensato alle copie, piuttosto ho risposto alle richieste di amici e tifosi sul perché della sua assenza e degli accertamenti clinici: ho sfogato l'angoscia per l'amico. Non lo rifarei. Il resto l'ha deciso il tribunale dei social. Il resto è sul giornale di oggi. Conta solo che lui guarisca in fretta. @corrieredellosport

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