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Parma, Balotelli apre: “Sarebbe un onore. Sulla Nazionale e Salvini…”

Il centravanti ex Inter e Milan ha parlato davanti a 400 studenti

CALCIOMERCATO PARMA BALOTELLI /  Mario Balotelli ieri è stato protagonista di un evento presso l’istituto Bodoni di Parma per parlare di razzismo e integrazione davanti a 400 studenti in delirio. L'ex attaccante di Manchester City, Liverpool, Inter e Milan è pronto a legarsi con un nuovo club a parametro zero, dopo aver concluso la propria esperienza in Francia con la maglia del Marsiglia.  Clicca Qui per tutte le ultime notizie sul calciomercato.

Proprio il Parma sogna il grande colpo, Super Mario non ha eslcuso questa possibilità. Ecco le parole riportate dal 'Corriere dello Sport': “Dove giocherò il prossimo anno? Sono sincero, non ho ancora deciso niente e non ho neppure parlato del futuro con il mio procuratore. Prima ho voglia di un po’ di vacanza. Io al Parma? Sarebbe un onore”.

Capitolo Nazionale: “Negli anni passati non essere stato convocato mi ha fatto molto arrabbiare, anche perché nelle due stagioni al Nizza ho avuto un ottimo rendimento. Non mi chiamavano e non mi davano neppure una spiegazione. Ora ci ho fatto l’abitudine… Per me però giocare per il mio Paese è la cosa più bella e quando non mi hanno convocato ci sono rimasto molto male”.

Immigrazione e razzismo: “L’Italia è una nazione particolare: le devo tanto, ma non nascondo che quando ero più giovane ho faticato a integrarmi nonostante io sia nato qua. Se non avessi avuto due famiglie alle spalle, magari non sarei diventato quello che sono. Rispetto a 20 anni fa, in Italia le cose sono migliorate, ma molto lentamente. Colpa delle frasi di Salvini? Io non ho problemi con lui e secondo me dice anche delle cose giuste, ma quando tocca il problema dell’immigrazione, il modo in cui parla alle persone che lo votano suscita in loro razzismo. Questo è il problema vero. Sento tanti che si lamentano dell’immigrazione, ma poi le grandi nazioni mondiali vanno in Africa a sfruttare le sue ricchezze. Se non vogliono gli africani, stiano nelle loro nazioni e non vadano in Africa”.

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