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Milan-Bologna, Gattuso su Bakayoko: “Chiusi in uno stanzino vediamo…”

L’allenatore sul caso che riguarda il centrocampista francese e della vittoria di questa sera

MILAN BOLOGNA GATTUSO / Rino Gattuso a Sky dopo Milan-Bologna ha commentato la vittoria dei suoi e si è soffermato anche sul caso Bakayoko: “Sono tre unti imortanti e che ci fanno essere là. Sapevamo che c'era da soffrire: in questi cinque giorni negli occhi dei giocatori c'era tanta rabbia nei miei confronti perché li ho fatti stare lontano dalle famiglie e volevo la stessa rabbia in campo. Complimenti ai ragazzi, ad Abate a Zapata, a tutti. E' vero che abbiamo fatto il compitino ma in certi momenti è meglio così: siamo contenti di quello che abbiamo fatto”. 

BAKAYOKO – “I problemi che succedono negli spogliatoi sono affari nostri. Ho detto a Bakayoko di riscaldarsi e ci ha messo un po' di tempo in più e ho fatto entrare Josè Mari. Indossiamo una maglia gloriosa e bisogna essere coerenti: nella mia carriera ho mandato a quel paese tanti allenatori, però finiva là con rispetto. Mancanza di rispetto di Bakayoko? A me possono dire di tutto, l'importante è che non si manca di rispetto allo spogliatoio. Ho detto che sono cose nostre: siamo usciti con le osse rotta dal derby con una discussione, non vogliamo farlo. A fine stagione daremo i voti: tutti mi possono mandare a quel paese, poi quando siamo chiusi in uno stanzino vediamo. Lo so che è il vostro mestiere ma voglio chiuderla nello spogliatoio: voglio parlare nella mia lingua come piace a me e qui non si può. Non voglio ora perdere energia su altro”. 

PAQUETA – “Fa parte della gioventù, da giovani si possono commettere questi errori qua. Mi dà fastidio”.

CORSA CHAMPIONS – “Pensiamo a noi, oggi siamo rimasti in 7: c'erano giocatori che non si reggevano in piedi. Mancano 9 punti a disposizione: quest'anno si sono fatte molte chiacchiere, ma se vai a vedere la nostra rosa per età, per tutto quello che abbiamo vissuto… non è mettere le mani avanti. Facciamo i complimenti ai 51mila che c'erano d'oggi che ci hanno applaudito dal primo all'ultimo minuto”. 

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