JUVENTUS LITE ADANI ALLEGRI / Il post-partita di Juventus-Inter ha fatto discutere più di quanto successo in campo, soprattutto per la lite in diretta tv tra il tecnico juventino Massimiliano Allegri e Daniele Adani, analista e commentatore di 'Sky Sport'. Intervistato da Fazio, ieri sera era stato lo stesso Allegri a tornare sul brutto episodio. Poi, stamattina, è la volta di Daniele Adani che prende la parole nel consueto appuntamento settimanale su 'Radio Deejay' e chiarisce la sua posizione: “Il mio parere è questo. Quando cerco un confronto, qualunque sia il nome di fronte, sia lui Allegri, Savino o chiunque altro, cerco di mettere la persona in condizione di esprimersi, di avere un contraddittorio, di avere un argomento. E cerco di farlo nel massimo rispetto e nei modi giusti, cercando di avere un contraddittorio nel modo adeguato senza servilismo, senza lisciare il pelo a nessuno, cercando di mettere allenatore o dirigente che sia di fronte alle proprie responsabilità. Mi rendo conto di chi ho davanti e devo cercare di modellarmi, nel caso dell'allenatore della Juve l'argomento non poteva essere il pareggio con l'Inter per 1-1, ma doveva essere un argomento un po' più profondo da trattare come la partita con l'Ajax e il cammino in Champions. Il tema libero viene poi messo a disposizione dell'intervistato per argomentare nel rispetto di chi ascolta. Se uno parte in un modo e parlando da solo finisce quasi a blaterare, la colpa non è di nessuno.
Adani, dunque, aggiunge: “Dal momento che hai un ruolo così importante rappresentando una società storica e tanti tifosi, devi saper avere un argomento e un contraddittorio adeguato, poi puoi spostarlo dove meglio credi. Quando esci da una doppia partita come con l'Ajax e gli argomenti sono che nella gara d'andata dovevi far ammonire i centrali e prendere il rigore, poi dire al ritorno che le grandi partite le vincono i grandi giocatori quando l'Ajax ha un decimo della tua forza, non mi sembrano tanto argomenti per giustificare il tuo cammino… Io ho tutte le mie valutazioni, i miei dati. Oggi non è detto che un analista come me debba fare per forza l’allenatore perché io ho scelto un altro percorso, un allenatore invece deve essere un grande analista. Perché se non sai analizzare ciò che vivi, poi come puoi costruire una strategia?! E alla Juventus non è chiesto di vincere il campionato, non prende Ronaldo per battere il Chievo, ma per imporsi in Europa. Lui è stato molto maleducato ma ci mancherebbe che non lo salutassi. Sicuramente è stato scortese, maleducato e anche arrogante. Ma soprattutto dicendo che non posso parlare perché non ho vinto scudetti manca di rispetto a tutti quanti, anche a chi paga gli abbonamenti e tifa. Puoi ovviamente avere opinioni diverse, ma finire la conversazione togliendosi il microfono… È la seconda volta con me. Io non ho interesse ad argomentare per Allegri, io lo faccio per la gente, e lui finisce togliendosi il microfono. Soprattutto quando la domanda è libera”.
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