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SPECIALE CM.IT – Stadi nuovi, l’Italia arranca: che fermento in Polonia e Turchia

Nel nostro Paese soltanto tre impianti nuovi contro i 27 polacchi e i 26 turchi

SPECIALE STADI POLONIA TURCHIA / Terza puntata dello speciale stadi di Calciomercato.it: dopo aver visto la situazione attuale degli impianti italiani nei confronti degli altri principali campionato europei e cosa cambia con gli stadi di proprietà, ci tuffiamo ora alla scoperta di due Paesi che negli ultimi anni hanno completamente rimodernato le loro strutture calcistiche: Polonia e Turchia. Il paese che ha più costruito stadi in questi ultimi anni in Europa è la Polonia. Impianti all'avanguardia, realizzati non soltanto per l'occasione degli Europei 2012. Negli ultimi dieci anni sono 160 gli stadi realizzati, rimodernati o ricostruiti in Europa e di questa cifra, quasi un terzo appartiene proprio a Polonia e Turchia. Il primo Paese ha realizzato/ristrutturato 27 nuovi impianti: 13 costruiti ex novo, 5 ricostruiti e 9 rinnovati. La Turchia invece ne ha realizzati 26, di cui 24 completamente nuovi. In questa speciale classifica, la Germania occupa il terzo posto a parimerito con la Russia (16 stadi), mentre l'Italia non è neppure tra le prime otto nazioni: nel nostro Paese, infatti, gli stadi costruiti rimessi a nuovo nell'ultima decade sono appena tre. In termini di spettatori, i nuovi stadi polacchi sono stati realizzati per soddisfare circa 600 mila persone (700 mila quelli turchi).

Tra il 2010 e il 2013 la Polonia ha realizzato ben 18 dei 27 impianti, mentre negli ultimi anni è la Turchia il paese che più si è dedicato alla realizzazione degli stadi. Vero che i polacci hanno ospitato gli Europei del 2012 insieme all’Ucraina, ma sono stati appena quattro gli impianti utilizzati per la manifestazione. L'arrivo degli Europei ha portato vitalità, entusiasmo e voglia di ammodernamento in casa polacca. È poi possibile notare come prima della competizione siano stati costruiti gli stadi nuovi, mentre dal 2012 è partito il processo di ammodernamento, con il restauro degli impianti già esistenti. Diverso invece il caso della Turchia, che ha investito tanto senza organizzare (ancora) manifestazioni con addirittura otto impianti realizzati nel 2018.

In generale, nell'ultimo decennio in ben 33 differenti paesi sono stati realizzati stadi di proprietà per conto dei club, un segnale positivo anche in ottica Uefa. Il paese che invece si è occupato di costruire e rimodernare gli impianti più grandi è invece la Russia, con la spinta non indifferente della Coppa del Mondo. Nel 2017 sono stati conclusi nove progetti, per più di 400 mila spettatori. E il futuro? Nei prossimi cinque anni sono numerosi i progetti che saranno portati a termine: l'attesa sta per finire per il nuovo stadio del Tottenham, da oltre sessantamila spettatori, che sarà inaugurato ad aprile. 

Nuovi stadi, Polonia regina di Europa

Ma come detto è stata la Polonia a realizzare il maggior numero di impianti. I due gioielli in questo senso sono lo Stadio nazionale di Varsavia (PGE Narodowy), da 58 mila spettatori e lo Stadion Śląski di Chorzow, che ne conta 55mila. Del primo i lavori sono iniziati nel 2008 e si sono conclusi nel novembre 2011. Lo stadio ha ospitato inoltre la finale di Europa League 2015 (prima struttura polacca). Lo stadio di Chorzow è stato inserito inizialmente tra gli stadi di Euro 2012, ma i lavori non si sono conclusi in tempo. Chiuso tra il 2009 e il 2017, i lavori sono costati 155 milioni di euro. Costruito nella prima metà degli anni ’50, nel 2009 sono partiti lavori di ricostruzione e ristrutturazione. Ora è la casa della nazionale polacca. Oltre allo stadio nazionale di Varsavia, per Euro 2012 è stato utilizzato anche lo Stadion Miejski (Stadio Municipale) di Wroclaw, costruito appositamente per la competizione. I lavori sono iniziati nel 2009 e si sono conclusi nel 2011 con l'apertura a settembre. È il terzo stadio più grande del paese (42771 spettatori) e il più grande della Ekstraklasa (il campionato nazionale polacco), ma non è di proprietà del club. Anche lo Stadion Energa Gdansk a Gdansk (Danzica), in grado di ospitare 41620 persone, è stato uno dei quattro impianti di Euro 2012. I lavori sono iniziati nel 2008 ex novo e si sono conclusi nel 2011, con l'apertura in agosto. La ventata di ricostruzione è partita però sin dall'inizio del nuovo millennio. Per il quarto stadio degli Europei 2012, lo Stadion Miejski (noto come INEA Stadion) a Poznan, il processo di ricostruzione è stato avviato addirittura nel 2003. L'impianto infatti, che conta 43 mila spettatori, è stato costruito originariamente tra il 1968 e il 1980, anno in cui è stato aperto. Da metà 2003 sono partiti i lavori di rinnovamento, terminati nel 2010 in occasione di Euro 2012. Ma la ventata di ammodernamento ha portato anche alla riqualifica e alla realizzazione di altri impianti: dalla Pepsi Arena di Varsavia, l’impianto in cui gioca il Legia, di proprietà dello stato e rinnovato tra il 2008 e il 2011 (inaugurato nel 1930), che conta oltre 31 mila posti a sedere, allo Stadion Widzewa di Lodz: inaugurato nel 1930, chiuso nel 2014 e poi demolito a inizio 2015. È stato completamente ricostruito e aperto nel 2017: oggi conta circa 18mila spettatori. Anche a Bialystok lo stadio è stato rimodernato. Oggi ospita 22 mila spettatori, venne aperto nel 1972 ed è stato rinnovato tra il 2008 e il 2014. Lo stadio appartiene alla città ed è costato circa 75 milioni di dollari americani. Nel 2004 sono invece partiti i lavori di ristrutturazione dello Stadion Henryk Reyman di Cracovia, impianto da 33268 spettatori. Di proprietà dello stato, è lo stadio in cui gioca il Wisla. Aperto nel maggio 1953, i lavori di ristrutturazione sono stati conclusi nel 2011. Di 20 anni più vecchio è l’impianto del Gornik Zabrze, aperto nel 1934 e dedicato inizialmente addirittura ad Adolf Hitler, l'Ernest Pohl Stadium oggi ospita 31871 spettatori. I lavori di ristrutturazione sono iniziati nel 2011 e lo stadio è stato ricostruito praticamente ex novo inaugurandolo nel 2016, con relativo ampliamento dei posti. Persino gli stadi più piccoli sono stati oggetto di rinnovamento: ne è un esempio lo Stadion GOSiR di Gdynia, costruito negli anni ’30 e rinnovato nel 2011. È costato poco più di 18 milioni di euro e può ospitare circa 15 mila spettatori: già sede degli Europei Under 21 nel 2017, sarà anche uno dei sei impianti che ospiteranno tra maggio e giugno i Mondiali Under 20

Già perché la Polonia ha saputo sfruttare i nuovi impianti per ospitare grandi rassegne calcistiche: Europei 2012, Europei Under 21 nel 2017 e quest'anno i mondiali sub-20. Gli altri cinque impianti ad ospitare le gare della rassegna iridata giovanile saranno: il Lublin Stadium (inaugurato nel 2014, capienza 15.243), il Lodz Stadium di cui vi abbiamo già parlato, il Bielsko Biala Stadium (fine ristrutturazione 2016, capienza 15.316), il Bydgoszcz Stadium (ristrutturato nel 2007-2008, capienza 20.559), il Tychy City Stadium (inaugurazione 2015, capienza 15.300). Tra le particolarità di questi impianti, a Lodz la tribuna nord è smontabile per consentire di sistemare un palco, mentre a Bielsko-Biala i colori delle tribune richiamano le quattro stagioni dell'anno. 

Turchia, 1 miliardo per i nuovi stadi: il piano di Erdogan per Euro 2024

Dietro la Polonia per numero di nuovi stadi, come visto c'è la Turchia: se a Varsavia e dintorni la svolta è arrivata con gli Europei 2021, ad Istanbul si sono portati avanti con il lavoro proprio per provare ad ospitare la rassegna continentale nel 2024, intanto hanno ottenuto la finale Champions del prossimo anno. Ben 26 i nuovi impianti nell'ultima decade ed altri ancora sono in fase di costruzione. Il presidente Erdogan ha finanziato la costruzione degli stadi con un finanziamento statale di un miliardo di euro. Così è nata la Timsah Arena, la casa del Bursaspor: costata circa 26 milioni di euro, è stata inaugurata nel 2015 e l'esterno presenta la particolarità di avere la forma a bocca di coccodrillo. Ancora più recente l'Akhisar Arena, inaugurata a gennaio 2018: 12mila posti e la presenza anche di un palazzetto dello sport con campi di basket, pallavolo e pallamano, parcheggio da 600 posti auto, centro commerciale con piscina. Del 2017 lo stadio di Samsun che ha tra le particolarità quello di avere il terreno di gioco made in Italy: capienza da 33.919 posti a sedere, costo di costruzione di circa 16 milioni. Impossibile non parlare del Vodafone Park, lo stadio del Besiktas: inaugurato dopo la ristrutturazione nel 2016, ha una capienza di 41.188 spettatori ed è costato circa 110 milioni di euro. Ma al di là dei singoli casi, tra le particolarità degli impianti di calcio della Turchia c'è il sistema Passolig: si tratta di una sorta di tessera del tifoso collegata a documento di identità e numero di cellulare del proprietario. Tramite un sistema di sicurezza particolare, la cui attivazione in tutti gli stadi di Serie A e B turca è costata 50 milioni di euro, permette di inviare in maniera immediata un sms ai tifosi che sono ritenuti colpevoli di comportamenti contrari al regolamento. 

A cura di Andrea Gariboldi e Bruno De Santis

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