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Roma, Monchi: “Idee diverse. Ecco perché ho ceduto Salah. Di Francesco…”

L’ex dirigente dei giallorossi torna a parlare: “Il club ha tanti professionisti!”

 

ROMA MONCHI DI FRANCESCO SALAH / Monchi torna a parlare della Roma. L'ex dirigente giallorosso ripercorre il periodo vissuto nella Capitale prima dell'addio: “Io ho lavorato sempre a Roma con la fiducia del presidente e le scelte che ho fatto in ogni momento rispecchiavano quello che pensavo che fosse necessario per la Roma, condividendo tutto con il presidente stesso – ammette ai microfoni di 'ReteSport' – Sapendo però che forse per i tifosi e per i media erano decisioni difficili da comprendere. Ma la Roma in quel momento ne aveva bisogno. Non credo che dobbiamo parlare ancora del perché io sia andato via, ad un certo punto abbiamo capito che le cose non stavano andando bene e abbiamo pensato fosse meglio fermarsi per il bene della Roma. Abbiamo capito piano piano che la pensiamo in maniera diversa”.

SALAH – “Ho dovuto venderlo perché in quel momento la Roma ne aveva bisogno, aveva bisogno di vendere qualche giocatore per i problemi col Fair Play Finanziario”.

SOCIETA' – “Sono convinto che quelli che arriveranno a ricoprire il mio ruolo in futuro prenderanno delle decisioni buone per il futuro della Roma, che è una società con delle basi sufficientemente forti per andare avanti. Ha dei professionisti a livello dirigenziale come Fienga, Baldissoni, Calvo, Massara, Totti e Balzaretti. Persone capaci. La Roma ha anche una tifoseria e un peso che fanno sì sia difficile fermarsi”.

PASTORE – “Credo che ancora possa fare quello che ha dentro di sé, è stata una stagione particolare è vero, con tanti infortuni, ma sono convinto che possa ancora fare la differenza”.

DI FRANCESCO – Intervenendo anche a 'Romanews', Monchi ha ribadito che l'addio non è stato legato a quello di Di Francesco: “No no, la fiducia e il confronto con Eusebio era grandissimo, ma è una decisione che ha preso la società. Fondamentalmente la mia uscita è perché ho capito che io e la società avevamo idee diverse”

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