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Porto-Roma, caso Cakir: l’UEFA spiega le decisioni del VAR

La federazione ha fatto chiarezza sugli episodi della sfida di Champions League

PORTO ROMA VAR UEFA CAKIR / Non sono mancate le polemiche dopo l'eliminazione beffarda rimediata dalla Roma martedì sera per mano del Porto ai supplementari. Nell'occhio del ciclone ci sono finiti infatti l'arbitro Cakir e il VAR, il polacco Marciniak. Per provare a placare ogni tipo di polemica, tramite una nota ufficiale, la UEFA ha analizzato nel dettaglio gli episodi relativi al rigore concesso al Porto e al presunto fallo su Schick che ha scatenato le proteste della Roma. Nel caso del penalty trasformato da Telles si legge che: “Dopo aver controllato la linea del fuorigioco, confermando la posizione regolare dell'attaccante, il VAR ha domandato all'arbitro se avesse riscontrato il fallo commesso dal difendente dell'AS Roma. L'arbitro ha confermato di non essersi accorto di alcuna trattenuta dal vivo e ha chiesto di preparare le immagini per una revisione a bordo campo (episodio grave non ravvisato). La revisione ha convinto l'arbitro ad assegnare un calcio di rigore per trattenuta“. 

Il caso più controverso arriva però al 121' quando Schick cade in area di rigore per un contatto con Marega: “L’arbitro si trovava vicino all’azione e ha visto il potenziale episodio dal vivo, non ravvisando alcun fallo. Tuttavia, l’arbitro ha deciso di ritardare la ripresa del gioco per dare più tempo al VAR di rivedere l’azione dalle varie angolazioni disponibili. È stato effettuato un controllo e le immagini sono state studiate attentamente, ma il VAR non ha rilevato prove evidenti. Quindi, il VAR ha informato l’arbitro che dal controllo non sono stati rilevati errori chiari ed evidenti, e che dunque non vi erano i presupposti per un intervento del VAR e per una revisione a bordo campo”. 

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