Il dirigente del Monza ha parlato anche di Icardi e zona Champions
CALCIOMERCATO MILAN GALLIANI / Torna a parlare Adriano Galliani. L'esperto dirigente, attuale a.d. del Monza, ha fatto il punto sul suo club e sulle milanesi: “Monza? Per me è un ritorno a casa. Lasciai il Monza per andare 31 anni in prestito al Milan. A casa Berlusconi, quando si accendono le luci del 'Brianteo', si vedono le luci dello stadio – le sue parole a 'Radio anch'io Sport' – Vincere il girone? Quest'anno salgono cinque squadre: credo sia impossibile arrivare primi, ma sarà possibile andare in alto per giocarci la qualificazione ai play-off. Chi vince la Coppa Italia, e noi siamo in semifinale, è come se arrivasse terzo in campionato. Anche Milan in semifinale? Sarebbe bello vincessero entrambe. Il mio cuore è sempre legato ai rossoneri, ero prima un ultrà del Milan che faceva l'amministratre delegato, ora faccio solo l'ultrà. Serie A? Il programma è di Silvio Berlusconi. Il mio sogno è che si ripeta quello che accadde la prima volta che andai al Monza. Ora pensiamo ad andare nel più breve tempo possibile in Serie B. Il sogno mio e di Berlusconi è quello di portare questa squadra in Serie A”.
Galliani ha commentato il recente mercato del Milan: “Paquetà? Faccio i complimenti al mio amico Leonardo, che ho voluto fortemente come giocatore, dirigente e allenatore. Piatek e Paquetà hanno cambiato la squadra. Il merito ovviamente va ad allenatore e squadra. Nessuna squadra in Europa si è rinforzata così bene come il Milan. Leonardo ha occhio, competenza, è poliglotta. Piatek? In certi momenti mi sembra un po' Shevchenko, ma ha molta strada da fare”.
GATTUSO – “E' una grande sorpresa. Dopo Instanbul voleva andarsene via – prosegue Galliani – Pensavo che per il carattere che ha difficilmente potesse fare l'allenatore, invece sono stato smentito. I giocatori sono contenti del loro allenatore. I risultati stanno arrivando, il gioco è un po' calato nelle ultime gare. Merito di Gattuso e di questa nuova proprietà che ha ridato il Milan ai milanisti. Abbiamo Leonardo, Maldini, l'allenatore. Questo farà bene ai nostri colori”.
GLI STADI – “Ci sono da fare stadi, quello di Milano è molto bello. Pochi sanno che era di proprietà del Milan fino al 1937. Le società devono decidere se rimanere lì, dove c'è un'area grandissima dove fare tante cose, oppure fare un nuovo stadio che sostituisca il vecchio 'San Siro'. In tanti anni i tifosi hanno dimostrato che sono abituati a convivere. Derby? Non perdo mai una partita del Milan. Storicamente Milano è sempre stata davanti a Roma. Ora noto che le due milanesi sono davanti, questo fa sì che sia un derby fondamentale per la Champions. Mi auguro che in Champions vadano entrambe le milanesi. Icardi? Marotta è un caro amico, faceva il d.s. del Monza più di trenta anni fa. Non giudico in casa altrui, mi occupo dei miei piccoli problemi del Monza”.
AZIENDA CALCIO – “Il calcio è uno dei settori che più cresce nell'economia globale. L'Italia è un paese in recessione, ma il calcio aumenta sempre i fatturati. Play-off in Serie A? Il problema delle Serie A sono le Nazionali, il calendario è molto complesso. Per fare i play-off bisognerebbe ridurre da 20 a 16 il numero delle squadre. Credo che fra un po' di anni si porteranno le gare europee nel fine settimana. Giovani taliani? Mi sembra ci sia un'inversione di tendenza, stanno venendo fuori due o tre calciatori di assoluto valore europeo. Rircordo Chiesa bambino giocare nei tornei, a 13-14 anni nesuno si aspettava che diventasse il grandissimo calciatore che è diventato. Champions League? Manca moltissimo, abbiamo fatto otto finali e vinte cinque. Il nostro 'DNA' era la Champions”.




















