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Napoli, Ancelotti: “Vi spiego cosa chiedo a Mertens e Insigne”

Il tecnico dei partenopei ha parlato della sua squadra, del San Paolo e dei due attaccanti

NAPOLI ANCELOTTI / Carlo Ancelotti, tecnico del Napoli, ha rilasciato un'intevista al portale 'Ilnapolista.it'. Di seguito i passi più significativi: “Sono meno rigido rispetto al passato. Rimango rigido sui principi legati al mio stile di gioco. Il possesso palla è importante per aver il controllo di gioco, ma dev’essere finalizzato. Un gol non avviene dopo 20 passaggi: ne bastano 5 o 7. Sarà capitano una volta di averne fatto uno dopo venti passaggi”.

Sull'Atletico Madrid – “Mercoledì non ha quasi mai giocato la palla da dietro, anche perché non ha difensori adatti. Gli spagnoli mi piacciono perché ti fanno giocare male: psicologicamente sono molto aggressivi. Giocano un calcio con molta sostanza”.

Sul ruolo del portiere – “Prima o poi cambierà la regola sul passaggio al portiere: verrà vietato. Pressare il portiere è troppo rischioso per una squadra come la nostre che pressa alta”.

Sulla correttezza in campo – “Non cerco il mezzuccio. Mercoledì sera l'Atletico ha subito accerchiato l'arbitro. Preferisco avere una squadra che gioca bene rispetto a una di carattere. Un allenatore deve far giocare bene la squadra. La mentalità si crea man mano”.

Sulla lite con Perez al Real Madrid – “Accadde perché ho sostituito Bale contro il Valencia, visto che non aveva passato il pallone a Benzema. Da quel momento scoppiò tutto”.

Sul ruolo dell'egoismo – “Gli attaccanti devono averne un briciolo. Il troppo fa male e non serve”.

Su Insigne e Mertens – “Non pretendo la continuità da loro. Accetto eventuali pause perchè cerco il momento in cui possono darmi il massimo. Discorso diverso per Zielinski, Fabian e Diawara: devono essere continui”.

Sul pubblico al San Paolo – “Ci piacerebbe avere più tifosi allo stadio, magari avremmo anche qualche punto in più. L'impianto poi è quello che è: se fossi un tifoso non avrei voglia di andarci”.

 

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