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Mirabelli all’attacco: “Addio al Milan? Alcuni agenti hanno festeggiato…”

L’ex ds rossonero: “Mercato? Tra entrate e uscite disavanzo di 160 milioni”

MILAN MIRABELLI FASSONE / Negli studi di 'Telelombardia', durante la trasmissione Qui Studio Voi Stadio, Massimiliano Mirabelli è tornato – non senza polemiche – sulla sua avventura e sul suo addio al Milan.“Marco Fassone è ancora mio amico? Perchè no? Sono cose giornalistiche… La locandina delle undici cose formali? E' stata strana ma è lavoro di altri, io non ne sapevo niente. Dimissioni dopo il fallimento? In qualsiasi società e squadra una sessione di mercato è poco. Ricordate da dove ripartiva il Milan: avevamo necessità di avere uno zoccolo duro con la consapevolezza delle questioni UEFA“.

“In quel mercato potevamo fare qualcosa in più e volevamo fare una squadra giovane (eravamo i più giovani in Italia, i terzi più giovani in Europa) e abbiamo fatto mercato in uscita altrettanto importante che ha rappresentato un ricavo positivo. Un conto è fare il mercato incassando, un altro dando soldi e l'unica volta dove non ci sono state buone uscite nella storia del Milan è solo sotto la nostra gestione. Alcuni procuratori hanno festeggiato quando siamo andati via perchè tutti i giocatori in uscita non hanno avuto incentivi all'espodo. I nostri stipendi era normale per un club come il Milan, tra entrate e uscite il disavanzo è stato di 160 milioni”.

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“Con quei bonifici eravamo sempre in tensione ma sono sempre arrivati. L'ultimo giorno, ma arrivavano. Però sono domande che dovete fare ad altri. L'addio di Yonghong Li? Non lo so… Non è mai mancato nulla, non abbiamo lasciato pagherò. Se lei vende a me un'azienda farà le dovute verifiche, no? Vi dimenticate che il closing salta per gli ultimi 100 milioni ma Finivest ha riaperto nuovamente la trattativa. Abbiamo chiesto chiarezza a Fassone ci ha sempre detto che loro a differenze degli europei non leggono i giornali… L'ultima assurdità riguarda il rimborso di Elliott, le ultime ore: nei giorni precedenti cordate importanti volevano il Milan e la cosa assurda, un grande mistero, è che la proprietà ha perso tutto quando aveva chi voleva comprare. Immaginatevi a fare tutte le cose che dovevamo fare e rispondere agli interrogatori su queste vicende di giocatori e procuratori. Però alla fine parlavamo di Milan, non di una squadra qualunque…”.

CALHANOGLU – “E' uno dei più grandi talenti che non ha ancora mostrato le sue qualità. Il ragazzo ha avuto problematiche, è arrivato dopo uno stop e ha avuto situazioni extra campo. Biglia è costato 17 milioni, è centrocampista della nazionale Argentina ed è un giocatore molto importante”.

INTER – “Di chi vado orgoglioso nella mia esperienza all'Inter? Brozovic e Perisic. Eravamo su Gabriel Jesus nell'estate in cui poi interviene Kia”.

MONTOLIVO – “Sugli allenamenti non posso risponderti. E' stato sempre un professionista capace di accettare le scelte senza creare problemi. Quando gli è stata comunicata la non convocazione in USA dal Team Manager non siamo stati noi perchè eravamo nel mezzo del cambio proprietà. Rino non guarda in faccia a nessuno, ha tenuto a Milanello chi risultava meno in forma dai test di inizio stagione”.

GATTUSO – “Io e Gattuso non ci conoscevamo neanche di persona. Mi ha incuriosito il fatto che un grande campione come lui non ha cercato subito la panchina d'oro: è andato in situazioni particolari, pensavo fosse pazzo. Anche a Pisa. Gattuso è un innovatore, mica solo grinta: lo metto tra i Guardiola e i Sarri, mi ha fatto vedere certe cose… Mi ha impressionato in Primavera, chiedevo a Tognaccini i dati Milan Lab. Poi faccio la riunione con Fassone e Han Li e Fassone mi chiede di dire alla proprietà il mio pensiero. Con l'esonero di Montella Han Li mi dice: 'Non pensare al budget, prendi chi vuoi'. La mia scelta era una: Gattuso. Non è stato un ridimensionamento. Gli dissi: 'Applica il tuo metodo senza preoccupazione, neanche per i risultati'. Ha conquistato i ragazzi, ho aperto le porte di Milanello per far capire che non è tutto grinta e sa lavorare in un top club. A Napoli, alla prima giornata, si sono viste cose straordinarie, se avesse fatto queste cose Guardiola se ne parlava ancora oggi. Sono orgoglioso di aver contribuito al lancio di Gattuso allenatore del Milan”.

CONTE – “Conte? Mai nessun contatto. Chiacchierata nell'estate di Montella”.

TIFOSI – “Su di me giudizi prevenuti, io pago la colpa di aver fatto tanta gavetta. I tifosi? Questi 15 mesi li tengo nel cuore, ancora incontro i tifosi che mi trasmettono stima e solidarietà. 15 mesi con questi casini, abbiamo ricevuto due striscioni, un comunicato importante…”.

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