L’ex allenatore ha parlato in generale del calcio moderno
SERIE A SACCHI / Presente a Trento per il 'Festival dello Sport', Arrigo Sacchi ha rilasciato alcune dichiarazioni: “Cito un grande poeta, Dostoevskij: “La bellezza salverà il mondo”. Non solo estetica. Le persone si sentiranno colmate. Puoi giocare meglio dell'avversario e perdere. Quando giochi meglio dell'avversario ma non riesci a compensare le individualità degli altri puoi perdere, ma in generale chi gioca meglio vince. Chi vince giocando bene acquisirà un'autorità morale che ci vince non giocando bene non acquisirà mai. Evoluzione del calcio? Se non ci fosse evoluzione questo sport morirebbe. Oggi è uno sport seguito da 3 o 4 miliardi di persone. L'Italia come sempre fa fatica al cambiamento, abbiamo una visione non così lunga da permetterci di avvicinarci al futuro. Abbiamo una visione breve e perciò ci avviciniamo al passato. Costacurta mi disse che ci hanno copiato in tutto il mondo tranne che in Italia. Ora qualcosa sta cambiando. Senza un grande club è difficile fare qualcosa di importante. Vediamo squadre che stanno giocando un calcio più armonioso, coraggioso e ottimistico. L'ottimismo ti apre al futuro, il pessimismo non permette di esprimerti”.
IL GIOCO – “Il gioco non dipende dalla qualità dei giocatori ma dalle idee. Ho visto squadre giocare molto bene con giocatori di qualità normale. Quando ero dt del Real, e mi rifiutavo di allenarlo, c'erano grandi giocatori in attacco, ma Di Stefano diceva: “Altro spettaclo brutto, me ne vado”. Mancava la trama. Diceva un grande scrittore: “Senza un copione può esserci solo improvvisazione”. Il copione è il gioco che viene dato dall'allenatore. E' il gioco al servizio del giocatore, non il giocatore al servizio del gioco”.




















