Il difensore olandese: “Le polemiche per l’ultima con la Lazio? Si fidavano di me e ho fatto il massimo”
INTER DE VRIJ / Il nuovo muro dell'Inter parla olandese. Accanto al colosso Milan Skriniar, ormai idolo dei tifosi nerazzurri dopo una stagione top, da quest'anno c'è Stefan de Vrij, arrivato a parametro zero dalla Lazio. Intervistato dal 'Corriere dello Sport', il centrale parla di tanti temi tra cui il suo arrivo a Milano grazie anche ad uno sponsor d'eccezione: “Quando ho parlato con Spalletti e con la società ho capito subito quanto fortemente mi volessero. Per me è stato importante sentirmi così voluto. Con Sneijder avevamo parlato dell'Inter già lo scorso anno perché le voci su un mio trasferimento a Milano giravano da tempo. Così un giorno in nazionale gli ho chiesto un parere e lui mi ha parlato molto bene dell’Inter come club. Mi disse inoltre che a Milano si vive bene, che lui si era trovato bene. Wesley ha legato all'Inter i momenti più belli della sua carriera. Diciamo che… mi ha convinto. Gliel'ho detto anche la scorsa settimana, quando ci siamo trovati in nazionale per il suo addio”.
C'è spazio poi per tornare anche su Lazio-Inter, lo scontro all'ultima giornata di campionato che valeva l'accesso alla Champions League con l'olandese che nonostante avesse già firmato con i nerazzurri è sceso in campo con la maglia biancoceleste: “Alla Lazio mi conoscevano e se loro mi hanno fatto giocare, vuol dire che si fidavano di me. Nessuno di loro mi ha detto niente per l’errore che ho fatto e che ha portato al rigore su Icardi. Un errore nel calcio si può fare, soprattutto in quella situazione visto che nel secondo tempo abbiamo giocato molto vicini alla nostra porta e con di fronte un certo Icardi… Non era facile quella partita: volevo tanto far bene per confermare il mio valore nell’ultima gara con la Lazio, ma poi c’è stata quell’azione. […] Pensate che se avessi voluto favorire l’Inter avrei aspettato l'ultima giornata? A tre partite dalla fine ho segnato e la penultima ho salvato un gol sulla linea a Crotone…”.




















