I due commissari tecnici uniti dalle critiche ai club per lo scarso utilizzo di italiani
NAZIONALE CONTE MANCINI / Dalla panchina del club a quella della Nazionale cambia un intero mondo: se ne è accorto anche Roberto Mancini, che in Serie A ha guidato una delle squadre meno italiane della storia (il record di 22 stranieri in campo è stato realizzato in un Inter-Udinese con lui in panchina) e che ora dall'altro lato della barricata ha toccato con mano la gravità della situazione. Troppo pochi italiani in Serie A il grido d'allarme del commissario tecnico che rimarca anche come molti giovani italiani siedono in panchina per far posto a stranieri meno bravi. Un po' quello che diceva Antonio Conte nel biennio azzurro: peccato che sia l'ex Juventus che Mancini quando erano alla guida di squadre di club non abbiano certo esitato a mettere in panchina 'italiani' anche Nazionali.
Il caso più eclatante è forse quanto accaduto nel 2006 all'Inter con Mancini in panchina: è l'anno del dopo trionfo Mondiale e tra i nerazzurri c'è anche l'erore di Berlino quel Fabio Grosso, protagonista del gol in semifinale contro la Germania e del rigore decisivo nella finale con la Francia. L'ex Palermo arriva a Milano carico di entusiasmo ma presto si rese conto che per lui nell'Inter di Mancini non c'era spazio. Inizio da titolare, poi l'alternanza tra campo, panchina e tribuna, infine l'addio al termine della stagione, anche perché sulla sua fascia arrivò Maxwell. Lo stesso Grosso poi, ma nella fase conclusiva della sua carriera, non riuscirà a ritagliarsi spazio neanche nella Juventus di Conte. Altro italiano costretto ad accomodarsi in panchina fu Toldo: il portiere diventò il dodicesimo con l'esplosione di Julio Cesar.
In bianconero, invece, hanno faticato non poco anche due talenti del calcio italiano, Sebastian Giovinco e Fabio Quagliarella. La 'Formica Atomica' in tre stagioni con Conte in panchina riuscì a collezionare scampoli di match arrivando a 59 presenze totali per complessivi 2583 minuti con un impiego però sempre minore fino al trasferimento a Toronto. Un po' quello che è successo anche all'attuale attaccante della Sampdoria: dopo un inizio tutto sommato positivo, il minutaggio a sua disposizione è stato sempre minore fino all'esclusione definitiva dell'ultima stagione. Tornando all'Inter e a tempi più recenti, un 'azzurro' fatto fuori da Mancini è stato Osvaldo: l'attaccante italo-argentino non ebbe un grande rapporto con l'allenatore di Jesi che dopo appena sette presenze e qualche diverbio di troppo decise di metterlo fuori squadra. Soltantoesempi di come da allenatori anche i ct Conte e Mancini non hanno puntato sempre su italiani.




















