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Napoli-Milan, Gattuso: “Solo con Higuain non si vince. Mi avete già fatto il funerale”

Le parole dell’allenatore rossonero prima della gara del ‘San Paolo’

NAPOLI MILAN GATTUSO / Esordio in trasferta per il Milan: dopo il rinvio della gara contro il Genoa, i rossoneri sono attesi al 'San Paolo' dal Napoli di Carlo Ancelotti. Un incontro dalle tante emozioni, dall'incrocio dell'allenatore di Reggiolo con la sua ex squadra alla sfida di Reina e Higuain agli azzurri. Anche di questo parla Rino Gattuso nella conferenza stampa della vigilia: Calciomercato.it vi offre in diretta le sue dichiarazioni. 

ALLIEVO VS MAESTRO – “Sarà una partita molto difficile, ieri mattina ci siamo sentiti. Mi ha chiesto se mi servivano le mozzarella, ho detto sono lievitato, lascia stare. Sapete il rapporto che abbiamo, per me è stato più di un allenatore, nei momento di difficoltà qualche chiamata l'ho fatta. Lui è il maestro, io ancora ne devo mangiare di pasta asciutta: domani speriamo di fare bella figura”. 

NAPOLI – “E' una squadra con una sua identità, giocano da tre anni insieme, hanno fatto grandi stagioni. Il napoli di oggi è ancora quello di Sarri, non ci ha ancora messo mano al 100%, ma qualcosa sta provando a cambiare. Comprano e vendono poco, non è un caso che l'anno scorso ha fatto 90 punti”. 

STATO D'ANIMO – “Sono l'uomo più felice al mondo: sono in una grande squadra, in una grande società. A volte mi fate ridere con la pressione: la vivo bene, c'è chi sta peggio di me. Mi hanno dato una squadra competitiva, ripeto quel che ha detto Spalletti: ho voluto la bicicletta, ora devo pedalare. Possiamo diventare più forti dello scorso anno ma ci vuole tempo. Se riusciamo a fare le cose in fretta, questa è una squadra forte”. 

HIGUAIN – “Solo con Higuain non vinciamo nessuna partita: c'è bisogno del collettivo. sicuramente è un calciatore di altissima qualità, tra i 10 più forti al mondo ma dobbiamo essere una squadra, giocare da squadra e mettere nelle condizioni di Higuain di fare gol e lavorare per non prenderne”. 

SACCHI – “Scudetto? Mi ha dato una mazzata dietro al collo, secondo me stiamo ancora lontani ma in prospettiva siamo una squadra che può arrivarci con il tempo. Oggi il nostro obiettivo è migliorare la posizione dello scorso anno e raggiungere il quarto posto che significa Champions League”. 

IDENTITA' – “Bisogna avere un'identità. Negli ultimi anni sono cambiati sei-sette allenatori, mentre Ancelotti ha fatto 7 anni consecutivi. Quando cambi pochi ogni anno e dai continuità al lavoro è più facile. Quando si cambia invece è tutto più difficile. Uno dei problemi del Milan è anche questo”. 

PARTIRE FORTE – “Ciò che mi fa stare tranquillo è che sappiamo cosa abbiamo fatto e i calciatori sono consapevoli che possiamo spingere, però dopo non dobbiamo dare dimostrazioni. Anche quest'anno nelle amichevoli si è visto che qualche problemino ce l'abbiamo, prendere gol nel finale non è casuale”. 

SILVA – “Andrè Silva non lo volevamo venderlo, è voluto andare via a tutti i costi e quando succede è giusto che vada via. Ma ho sempre detto che era un giocatore importante. L'anno scorso ne abbiamo sbagliati tanti di gol, può succedere: speriamo che non succeda a Higuain, mi tocco… E' sempre stato un nome che era una priorità”. 

INSEGNAMENTO ANCELOTTI – “Siamo diversi caratterialmente? Lo pensate voi, ha iniziato a cambiare quando è diventato allenatore, in campo era uno che non mollava mai. Di lui mi ha sempre sorpreso la sua semplicità, lui era contento a fine allenamento, parlava con i giocatori, si comportava come Nereo Rocco. Non ho mai sentito un giocatore parlare male di Carlo, anche quando non giocava un minuto: perché parla sempre con il cuore in mano, non racconta bugie, è coerente. Se vuoi copiarlo come gestisce il gruppo fai solo danni: o ce l'hai o non ce l'hai. In quegli anni ci ha fatto fare il salto di qualità. Forse se fosse stato più duro potevamo vincere qualcosa in più”. 

DOMANI  – “Non una squadra sfrontata ma una squadra che gioca con coraggio che non si abbassa alla prima difficoltà, che dà sempre pressione”. 

LEONARDO E MALDINI – “C'è un grande rapporto. Paolo frequenta di più Milanello, con Leo ci sentiamo più volte al giorno. C'è schiettezza e rispetto, tocco con mano che quando vengono portano aria nuova, ossigeno, adrenalina. La squadra si gasa quando vede i nuovi dirigenti e questo mi fa stare bene. Per tornare ad essere quello di una volta bisogna ripartire dalle regole, ognuno di noi deve fare il suo e non andare alla ricerca di alibi”. 

CALDARA – “Non si sa se domani gioca o meno, però viene da un calcio totalmente diverso rispetto a quello che giochiamo noi. In questo momento bisogna lavorarci ma è un ragazzo con grandissima mentalità, grandissima voglia, chiede di fare sempre qualcosina in più, si sta sforzando e con questa mentalità e questa voglia non ci sarà alcun problema. Ma lo sapevo che avremmo dovuto lavorarci un po'. Quando si parla con lui sia a livello umano che lavorativo è una spanna sopra gli altri”. 

BAKAYOKO – “Anche lui sapevamo che in un centrocampo a tre gli piace il vertice basso. Bisogna parlare ai calciatori. Mi ha sorpreso: credevo fosse più lento, invece i test hanno mostrato una grande dinamicità. Deve migliorare sulla posizione del corpo ma anche tecnicamente può dire la sua”. 

DONNARUMMA E REINA – “Ci saranno due portieri che faranno le varie competizioni. Reina gli ultimi 10-12 giorni è stato fermo. Abbiamo due grandi portieri ma può arrivare la consacrazione di Gigi Donnarumma, può diventare il portiere più forte al mondo. Se riesce a fare copia e incolla di quello che fa Reina non solo in campo, può diventare uno dei portieri più forti al mondo. Ha avuto fortuna incredibile perché ha la possibilità di lavorare con un portiere incredibile, con una cattiveria importante”. 

CUTRONE – “Spero che sia intelligente, vale la stessa cosa di Donnarumma: non si deve fare seghe mentali, che comincia a vedere qualche movimento dove fa fatica. Higuain può essere un aiuto importante, deve lavorare con voglia perché se perde veleno perde tutto. Abbiamo due attaccante, Borini è il terzo. Bacca è voluto andare via e siamo rimasti con due attaccante perché crediamo tanto in Cutrone”. 

RIVALI – “Inter e Roma si sono rafforzate, il Napoli dà tre anni macina punti. Sarà un campionato difficile, la Juve ha qualcosa in più perché vince da 7 anni, ha preso Cristiano Ronaldo ed ha una base molto importante. Era da anni che non si vedeva un mercato così, per il nostro calcio può essere un valore aggiunto, ora sta a noi far tornare a divertire la gente e far parlare del calcio italiano”. 

ASSENTI – “Zapata è fermo dal 10 agosto, ha avuto una piccola ricaduta dopo che è andato al mondiale. Abbiamo fatto un accertamento: può allenarsi ma abbiamo deciso di non rischiarlo perché se ha una ricaduta deve stare fermo 3-4 mesi. Quindi meglio tenerlo fermo. Su Montolivo: è infortunato. Non l'ho portato in America per scelta mia: sa che la priorità in questo momento sono altri giocatori. Al momento non è disponibile, ma fa parte della rosa e quando sarà in grado di allenarsi farà parte della squadra”. 

GORDON SINGER – “mi ha detto di non ascoltare quello che avete scritto. Le ha definite 'bullshit'. Mi avete fatto il funerale per un mese senza che fossi morto”. 

MODULO – “Senza Bonucci ho chiesto qualcosa di diverso agli altri. Forzare un po' di più e cercare una verticalizzazione con i centrali e anche con i centrocampisti: stiamo provando anche a far tagliare un po' di più Suso, le mezzali ad andare in area. Qualcosina abbiamo provato, speriamo di metterle in pratica”. 

 

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