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Roma, De Rossi: “Juventus migliorata, proveremo a fare qualcosa di incredibile”

Il capitano giallorosso ha parlato dal ritiro romanista negli USA

ROMA DE ROSSI / Il capitano della Roma Daniele De Rossi ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di 'NbcSports' dal ritiro giallorosso negli Stati Uniti:

FIDUCIA – “Ho abbastanza fiducia nella squadra e nell’allenatore. È il suo secondo anno e tutto sarà probabilmente più semplice perché non deve cominciare dall’inizio. Può contare su un gruppo di base già collaudato, che sa cosa lui vuole dalla squadra. Anche per i giocatori più giovani sarà più facile l’inserimento. Se Di Francesco mi ha impressionato come allenatore? Sì, e lo conoscevo da molto tempo. La prima volta che l’ho incontrato avevo 18 anni e già era così. Da allenatore vuole puntare al massimo, proprio come quando era un calciatore. È un lavoro differente, pieno di pressioni, ma lui ha una mentalità vincente e sta provando a trasferirla alla squadra”.

CHAMPIONS LEAGUE – L’anno scorso abbiamo mostrato al mondo cosa possono fare una città e una squadra come la nostra. Abbiamo fatto qualcosa di incredibile, grazie probabilmente al nostro talento, alla nostra organizzazione e alla fiducia dei tifosi. Tutto è andato alla grande e abbiamo ritrovato passo dopo passo il rapporto con i nostri tifosi, molto più che in passato”.

OBIETTIVI – “Sono 18 anni che provo e spero di portare qualche cosa alla Roma. Qualcosa di molto facile da dire ma molto difficile da fare. Proveremo a fare qualcosa di incredibile perché le squadre che lo scorso anno sono arrivate prima e seconda sono migliorate. La Juve ha preso uno dei giocatori migliori della storia, stanno provando di creare una squadra ancora più forte e noi cerchiamo di fare lo stesso. Nel calcio niente è scritto, lo abbiamo visto anche nel Mondiale, dove le cose sono andate diversamente da come ci si aspettava prima di alcune partite”.

MONDIALE – “È stato un torneo strano perché molte squadre che pensavamo potessero arrivare in fondo non lo hanno fatto. Questo perché il mondo sta crescendo nel modo di studiare e giocare a calcio. Perfino le squadre più piccole. Non è come 15 o 20 anni fa in cui potevi incontrare il Panama e il Costa Rica e segnare 10 gol. Le squadre sono diventate più intelligenti perché tutti guardano tanto calcio, anche gli allenatori sono più intelligenti”.

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