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Televisione, Piccinini saluta Mediaset

Il telecronista della finale mondiale sceglie di fermarsi un anno

SANDRO PICCININI/ Lo abbiamo potuto apprezzare nella telecronaca della finale mondiale fra Francia e Croazia, Sandro Piccinini ha deciso di lasciare Mediaset dopo aver commentato la partita più importante dell'anno. Il mito della 'sciabolata morbida' e del 'mucchio selvaggio' lascia la compagnia di Cologno Monzese dopo quasi un ventennio nel servizio pubblico offerto dalla famiglia Berlusconi. Da 'Controcampo' ai big match di Champions League, per poi passare all'era del digitale fino al Mondiale in esclusiva sulla televisione lombarda, che ha fruttato un record di ascolti di quasi 300 milioni di utenti. In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, Piccinini ha glissato sulle motivazioni che l'hanno portato a prendere questa sofferta decisione, ed ha preferito pensare all'anno che verrà, fatto di avventure e viaggi con la propria famigilia. Attività difficile da attuare con il lavoro di cronista sportivo.

Piccinini, il commentatore 'eccezzionale' tornerà ai microfoni?

Non ci sono certezze sul futuro dell'esperto telecronista, che però non ha escluso la possibilità di un ritorno alle cronache, ammesso che ciò avvenga su un'altra piattaforma: “Non c'erano più le condizioni per continuare. Aspettando una proposta stimolante mi dedicherò a qualche viaggio di piacere con la mia famiglia, cosa che mi è rimasta difficile da fare negli ultimi anni”. Non solo, Piccinini ha parlato inoltre delle figure del giornalismo sportivo che l'hanno impressionato e plasmato: “Il telecronista non deve fare il fenomeno, ci sono i giocatori in campo a farlo”. Aggiunge: “Sono cresciuto con le cronache di Martellini e Pizzul, avevano un tono molto serioso e rispettoso dei canoni. C'erano anche Ameri e Sandro Ciotti, in radio, loro davano più enfasi al commento della partita. Ameri particolarmente mi ha ispirato. Il suo tempismo nel commentare una rete o una giocata determinante era fantastico”.

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