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Mondiali 2018, Lionel Messi e quella maglia maledetta

I trionfi col Barcellona e i disastri con l’Argentina: le due facce della ‘pulce’

MONDIALI 2018 ARGENTINA MESSI/ Quattro mondiali, un filo rosso che li accomuna: Lionel Messi con la maglia dell'Argentina non ha mai siglato una rete dagli ottavi di finale. Eppure il suo destino sembrava già scritto: Messi fa il suo esordio con la maglia albiceleste a 18 anni appena compiuti, nel 2005 contro l'Ungheria. Poteva essere l'inizio di una favola che avrebbe portato al Mondiale. Invece l'impatto con la competizione porta subito con sè una prima delusione. Nel 2006, nei mondiali in Germania, Lionel, appena entrato nelle rotazioni del Barcellona di Rijkaard, gioca da subentrante e realizza subito un gol al suo esordio con la Serbia, nella seconda gara del girone. Peccato che sia solo un'illusione. La Pulce giocherà pochi minuti in quel torneo e non entrerà nemmeno nel quarto di finale con la Germania padrona di casa, che condanna l'Argentina ad uscire. Nelle stagioni successive il numero 10 inizia ad affermarsi come titolare fra le file blaugrana ma in nazionale arriva un'altra delusione: la sconfitta in finale di Copa America per mano del Brasile.

Mondiali 2018, i palloni d'oro e le lacrime in albiceleste: le due strade parallele di Lionel Messi

Dopo essersi ripreso dalla debacle col Brasile, Messi continua a collezionare presenze con la sua nazionale e soprattutto con l'avvento di Pep Guardiola, nella stagione 2008/2009 vince la Champions League e il suo secondo pallone d'oro. E' il giocatore più forte del mondo ed arriva al Mondiale con grandi aspettative e con un mentore d'eccezione, Diego Armando Maradona, allora commissario tecnico dell'Argentina. Nulla da fare. Messi chiuderà la kermessè sudafricana con zero reti e ancora una volta ai quarti di finale, ancora una volta con la Germania. Quarti di finale maledetti che condannano la sua nazionale anche contro l'Uruguay nella Copa America dell'anno successivo. Intanto continuano ad arrivare i successi personali e di squadra ma l'agognato trofeo per la sua gente è ancora un miraggio. Fino al 13 Luglio del 2014. Finale del Mondiale in Brasile, un'Argentina più efficace che bella sfida ancora una volta la Germania fresca del 7-1 rifilato ai padroni di casa in semifinale. Stesso copione, Messi non sfata il tabù e ai supplementari arriva l'ennesima batosta. Ma non basta, l'anno successivo, il Cile ai rigori batte la sua Argentina in finale della Copa America Centenario. Un'altra tappa del suo calvario in albiceleste, con la beffa di essere stato l'unico per i suoi a trasformare dagli 11 metri. Nell'anno del suo secondo triplete, Messi perde l'ennesima finale, manca l'ennesimo trofeo. Allora non c'è che aspettare i Mondiali in Russia del 2018. L'esito è facile da indovinare, un'altra sconfitta, una sola rete nel torneo e forse l'ultima partita giocata con questa maglia maledetta che non ha riservato successi per uno dei giocatori più forti della storia di questo sport.

Giorgio Trobbiani

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