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Mondiali 2018, da Messi a Lewandowski: top player solo nei club

Da Piquè a Oezil: campioni ridimensionati in Nazionale

MONDIALI 2018 MESSI LEWANDOWSKI – Spesso i Mondiali sono il palcoscenico in cui nacquono nuove stelle. Ma capita anche che quelli che sono già dei campioni nei loro club non riescano a dare lo stesso contributo con la propria Nazionale. Il caso più eclatante è quello di Lionel Messi: il cinque volte Pallone d'Oro ha vinto tutto quello che era possibile vincere con la maglia del Barcellona, mentre non è mai riuscito ad imporsi con l'Argentina, con cui ha perso le ultime due finali di Coppa America oltre a quella di Coppa del Mondo di quattro anni fa. La 'Pulce' è al suo quarto Mondiale, ma finora ha segnato soltanto in due di questi (2006 e 2014, ndr). L'Albiceleste è a forte rischio eliminazione anche a causa di un suo errore su calcio di rigore nel pareggio all'esordio contro l'Islanda. Lo stesso vale anche per Robert Lewandowski: il centravanti segna gol a raffica nel Bayern Monaco, ma in Russia non è riuscito a buttarla dentro e la sua Polonia – testa di serie di un girone non certo impossibile – è già aritmeticamente eliminata con una giornata di anticipo.

Mondiali 2018, Piquè e Oezil: campioni del mondo in calo

Discorso soltanto in parte valido invece per Gerard Piquè e Mesut Oezil, campioni del mondo rispettivamente con Spagna e Germania nel 2010 e nel 2014. Questa manifestazione iridata per loro non è iniziata nel migliore dei modi. Da un lato il difensore del Barcellona non è riuscito a fermare Ronaldo (autore di una tripletta) nel derby iberico col Portogallo ed è stato umiliato dall'iraniano Amiri, che lo ha 'scherzato' con un tunnel. Dall'altro il fantasista dell'Arsenal è stato il peggiore in campo all'esordio contro il Messico, dribblato da Lozano in occasione del gol partita, tanto che il ct Loew non lo ha riproposto contro la Svezia.

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