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Calciomercato Napoli, De Laurentiis: “No al City per Jorginho”. Poi annuncia l’acquisto

Il presidente ha parlato di Sarri, Ancelotti, Hamsik e Verdi

CALCIOMERCATO NAPOLI DE LAURENTIIS / Napoli al lavoro per regalare una rosa competitiva al nuovo allenatore. Il presidente Aurelio De Laurentiis, nel corso di una lunga intervista, ha fatto il punto sulle trattative di calciomercato in entrata e in uscita. Inevitabile una domanda sulla genesi del colpo Ancelotti: “Con Ancelotti ci sentiamo da anni – spiega ai microfoni del 'Corriere dello Sport' –  Un giorno mi chiese Koulibaly, gli dissi che mi avrebbe fatto piacere dargli una mano ma che la priorità era il bene del Napoli. Anche Conte, che incontrai in vacanza alle Maldive, insistette a più riprese per il nostro centrale. Che da qui non si muove”. Il presidente risponde poi sull'addio di Sarri: “Non è vero che non ci prendevamo, io sono sempre stato molto educato con lui, l’ho sempre supportato. Ma a un certo punto se tu hai un contratto con me per altri due anni e cominci a seminare pubblicamente dei dubbi, invii dei chiari segnali di insofferenza e sfiducia, disattendi i tuoi obblighi contrattuali e mi procuri dei possibili danni. Non avevo l’obbligo di rinegoziare un contratto già negoziato. Tuttavia, da gennaio, e per più volte, l’ho fatto. Maurizio non mi ha mai risposto”.

LE CRITICHE – “Premesso che lui non ha mai partecipato al mercato, mai, o forse una volta quando suggerì l’acquisto di Maksimovic che ha peraltro giocato pochissimo. Premesso questo, dicevo, prendiamo Mario Rui, è solo un esempio. Se impieghi sempre gli stessi va a finire che presto o tardi si rompono e i sostituti hanno pochi minuti nelle gambe e nella testa. Quando Ghoulam si è spaccato, Mario Rui ha impiegato un po’ per carburare. Per tutti era un salto nel buio. Aggiungo Rog, o Diawara che dopo il primo anno Maurizio giudicò fantastico e geniale e che nel secondo ha utilizzato pochissimo. Zielinski, un altro. A marzo il suo agente si è presentato con i minutaggi di Piotr e di Hamsik domandandoci perché volevamo allungare il contratto, visto che aveva giocato un terzo delle partite di Marek”.

LE FERITE – “Io a Sarri devo dire e dirò sempre grazie, altre due cose però mi hanno ferito. Quando disse 'al prossimo rinnovo mi voglio arricchire'. La considerai un’offesa che estenderei a chi vive in un Paese da anni in recessione. La seconda? Al 4-3-3 passò grazie a noi, lo spingemmo a cambiare direzione. Mi disse: Presidente, mi faccia fare alla mia maniera, le prime sette partite le perderemo ma in seguito vedrà che risultati. Gli risposi che dopo tre sconfitte lo avrei dovuto esonerare. La Grande Bellezza è un film di Sorrentino, bellissimo, ma è molto più bello vincere. I 91 punti finali? Il record di punti non è un obiettivo societario, ma un traguardo personale: meglio un secondo posto a 81 e una progressione nel percorso europeo. Clausola? Se si presenterà qualcuno a trattare sarò ragionevolissimo. Non sono un tipo vendicativo e, lo ripeto, Sarri avrà sempre il mio grazie”.

Calciomercato Napoli, De Laurentiis blocca Jorginho e annuncia Verdi

De Laurentiis si è proiettato anche sui progetti futuri: “Carlo è la chiave d’accesso all’internazionalizzazione del Napoli. Lui vuole conservare l’80 per cento dell’organico attuale, lo considera di ottimo livello. I nostri obiettivi sono un portiere, un terzino, un centrocampista e un esterno d’attacco. Verdi?
Giuntoli ha fatto tutto ieri sera con Branchini. Ho rifiutato i 45 milioni più 5 di bonus del City per Jorginho, se Hamsik vorrà andare in Cina non lo fermeremo. Ma quanto gli daranno? Dal 10 al 31 luglio Carlo potrà valutare l’intera rosa e prenderà delle decisioni, il 4 agosto saremo a Dublino col Liverpool e vedremo il suo primo Napoli. Pensa che a oggi là davanti abbiamo Mertens, Milik, Insigne, Callejon, Ounas, Ciciretti, Inglese, il giovane Vinicius e Younes che è stato convocato per il ritiro. Dicevi che non voglio vincere? Faccio presente che quest’anno perdo 15 milioni e che raramente nei precedenti 13-14 bilanci abbiamo registrato un segno negativo. Per me il rosso rappresenta una macchia. Le coppe sono importanti perché l’Italia è quello che è, un calcio che ha avuto tre fustigatori: Melandri, Luca Lotti e Pitruzzella”.

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