Il dirigente bianconero: “Scudetto più bello? Il primo di Conte”
NEWS JUVENTUS MAROTTA VAR/ Intervenuto ai microfoni di 'Radio 1' all'indomani del settimo scudetto consecutivo vinto con la Juventus, Giuseppe Marotta ha affrontato diversi argomenti, da VAR alla Champions League passando per l'introduzione delle seconde squadre.
SCUDETTO – “Il più bello dei sette? Quello con Conte è stata un'emozione straordinaria perché è stato il primo per questo ciclo dirigenziale. Quello di ieri sera è stato il più difficile. E quando le difficoltà sono tante si assapora un gusto migliore”.
SECONDE SQUADRE – “In tutta Europa ci sono le seconde squadre, non capisco il boicottaggio. E sono facoltative. La Juventus ci crede perché l'obiettivo è avere sott'occhio giorno dopo giorno quei calciatori non ritenuti pronti per la prima squadra”.
OBIETTIVO CHAMPIONS – “Per vincere l'ottavo Scudetto bisognava vincere il settimo. Volevamo coglierlo assolutamente. La Champions è imponderabile, la vediamo sempre vicina ma poi non riusciamo ad alzarla. L'obiettivo principale, è normale, è la vittoria della Champions, ma le difficoltà lì sono superiori. Il Real Madrid? E' stato ed è ancora oggi superiore. Si accinge a vincere ancora una volta la Champions. L'unico anno in cui non ha partecipato a una finale di Champions negli ultimi anni è perché lo abbiamo eliminato noi. E' la squadra più forte al mondo e noi ce la siamo giocata alla pari, poi sono emersi valori differenti. Noi siamo arrivati due volte in tre anni in finale. Quando alcuni vostri colleghi dicono che vinciamo in Italia perché non c'è competitività, rispondo che siamo arrivati molto avanti anche in Champions in questi anni.
VAR – “Fin dall'inizio ho detto che eravamo favorevoli. La perfezione non esiste nello sport, ma il Var aiuta ad eliminare tanti errori. E' il primo anno, siamo ancora in una fase sperimentale. Va modificato un po' il protocollo perché certi aspetti andrebbero valutati meglio. Io sono per l'estensione del Var ad altri aspetti e bisogna centralizzare la figura dell'arbitro di campo”.




















