Il mediano bianconero va in scadenza nel 2019 e potrebbe cambiare aria in estate
CALCIOMERCATO JUVENTUS KHEDIRA PREMIER LEAGUE / Il suo gol ha permesso alla Juventus di ribaltare lo vantaggio iniziale firmato dal Bologna: la zampata di Khedira può rivelarsi decisiva in ottica scudetto. “Abbiamo ancora una partita molto difficile con la Roma, ma sono fiducioso: possiamo vincere il titolo”, ha spiegato il mediano tedesco in un'intervista concessa alla 'Bild'. Una lunga chiaccherata dove il bianconero si è soffermato su tematiche di calciomercato parlando del suo possibile futuro lontano da Torino, visto anche un contratto in scadenza nel 2019.
Calciomercato Juventus, Khedira strizza l'occhio alla Premier League
FUTURO – “Il mio contratto scade fra un anno – ricorda –, penso spesso al futuro anche perché può succedere di tutto. Io qui sto bene, ma amo le sfide e le cerco. Vorrei vincere quanti più titoli possibile in quanti più campionati possibile. Fra i migliori tornei d’Europa mi manca l’Inghilterra. La Premier fra l'altro mi ha sempre affascinato. Vincere il titolo lì completerebbe la mia collezione. Però non mi voglio candidare o proporre: io a Torino sto bene e nel calcio prevedere il futuro è difficile”.
CONDIZIONE – “Mentalmente e fisicamente non stavo così da parecchio tempo, ho ancora fame, per questo voglio giocare ancora qualche anno ai massimi livelli. Vivo con una consapevolezza che non ho mai avuto, lavoro come non ho mai fatto. Dopo il mondiale del 2014 sono arrivato a un bivio. Non ho vissuto un anno facile a Madrid, dovevo decidere se accettare la strada del declino o se investire tutto nel mio corpo per tornare al top. Non volevo andare in Cina a guadagnare soldi, volevo dimostrare di poter tornare ai livelli toccati prima dei miei problemi fisici e ce l’ho fatta. Sono anche più forte di allora e posso ancora migliorare. Rispetto a 4 anni fa mi sento più prezioso anche per la nazionale: ho più esperienza, posso guidare meglio i compagni”.
JUVENTUS – “Quando, all'epoca del Real Madrid, ho giocato in casa della Juve non ho percepito quanto questo club sia straordinario. All’esordio casalingo in bianconero però le sensazioni che ho provato erano molto diverse. Si percepisce immediatamente la tradizione del club. Qui hanno giocato grandi campioni come Platini, Zidane, Del Piero e Buffon, si è vinto tanto. Ho capito che questo club è speciale. Per questo quando si gioca in casa non sembra che ci siano ‘appena’ 40.000 persone. Sembrano 150.000”.
CRITICHE – “I tifosi sono eccezionali ma ci sono anche giorni nei quali si vorrebbe esser sostenuti di più. Contro il Milan siamo stati fischiati, in quel momento ero arrabbiato perché non lo meritavamo. Se allo stadio regna un’atmosfera negativa anche l’avversario se ne accorge e prende coraggio. Io comunque sono uno che dà tutto per la maglia, così ho azzittito i critici”.




















