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Argentina-Italia, ESCLUSIVO Gentili: “Verratti, basta comparsate! Il futuro ct…”

Il vice direttore di Rai Sport, in esclusiva ai nostri microfoni, ha parlato del centrocampista del Psg, di Balotelli, Di Biagio e tanto altro

ARGENTINA-ITALIA VERRATTI DI BIAGIO BALOTELLI / Oggi, venerdì 23 marzo, l'Italia torna in campo dopo il flop contro la Svezia costato l'esclusione dal Mondiale 2018 in Russia: gli Azzurri, guidati dal nuovo commissario tecnico (ad interim) Gigi Di Biagio, affronteranno a Manchester l'Argentina di Jorge Sampaoli. Per analizzare la partita e lo stato attuale della Nazionale, Calciomercato.it ha intervistato in esclusiva Bruno Gentili, vice direttore di Rai Sport.

ARGENTINA-ITALIA – “Mi aspetto un po' di orgoglio, di voglia di rivalsa. Vorrei soprattutto vedere Verratti a livelli importanti, e non come una comparsa come si è dimostrato nelle ultime partite giocate con la Nazionale. Certo, non sarà semplice affrontare l'Argentina, pur a quanto pare priva di Lionel Messi. L'Albiceleste è una squadra formata da tanti campioni e con molta esperienza, anche se recentemente ha avuto risultati altalenanti e si è qualificata per il 'rotto della cuffia' grazie proprio a Messi. Resta un impegno proibitivo. Io mi aspetto qualcosa anche sul piano del risultato, perché ci stiamo abituando purtroppo alla sconfitta. Dobbiamo riprendere confidenza col gol perché da troppo tempo siamo a digiuno e dobbiamo riprendere confidenza con un risultato positivo. Una sconfitta sonora sarebbe una batosta psicologica per tutto il movimento, per Di Biagio e per i calciatori che vogliono riscattarsi. L'importante sarà non giocare con frenesia e non perdere la lucidità per la troppa voglia di rivincita”.

LE CONVOCAZIONI DI DI BIAGIO – “Quelle di Di Biagio sono state scelte un po' obbligate. Al di là degli indisponibili Chiellini, Calabria, Romagnoli, Caldara e Conti, la scelta è un po' ridotta. Nove titolari di oggi, se la formazione sarà confermata, saranno gli stessi del flop contro la Svezia. Purtroppo il panorama del calcio italiano è un modesto. Io all'orizzonte non vedo grossi campioni, vedo tanti bravi giocatori ma nessun fuoriclasse. Quest'Italia manca di qualità, di grande qualità. In quest'ottica va letto il mio appello a Verratti, un calciatore che potrebbe dare molto e che invece con la Nazionale è sempre rimasto su livelli piuttosto modesti. Il panorama non offre molto, Di Biagio su questo ha poche colpe ma spero che, seppur col poco tempo a disposizione, sappia ricaricare lo spirito di questa squadra, rimotivarla e darle una parvenza di gioco. Spero di vedere un'Italia con un pizzico di coraggio”.

Argentina-Italia: Gentili su Buffon, Balotelli e il futuro Ct

Buffon è un grande campione e come tutti i grandi campioni vanno rispettati. Il futuro dipende solo da lui, sarà lui a decidere quando smettere col buon senso che lo contraddistingue. Forse, il momento ideale potrebbe essere l'amichevole contro l'Olanda il 4 giugno a Torino, nel suo stadio. Buffon è un grande portiere, sulla breccia da tanti anni e io lo vedo bene anche nel ruolo di chioccia in futuro. Un uomo con la sua esperienza ed il suo carisma può dar molto”.

BALOTELLI – “Io Balotelli lo avrei convocato, è in un periodo di forma straordinario. Ha segnato 14 gol in campionato e 22 in totale col Nizza, è lì con Neymar e Falcao in termini di marcature in Ligue 1. E poi in Nazionale lui ha sempre fornito un buon contributo, segnando diversi gol al di là dell'ultima parentesi infelice del Mondiale. E' un giocatore che ha ritrovato lo spirito battagliero e sembra anche più disciplinato. Io lo avrei convocato, magari non l'avrei fatto giocare ma l'avrei tenuto nel gruppo anche per capire le sue reazioni. Balotelli avrebbe meritato la convocazione, così come io credo che l'avrebbe meritata Barella del Cagliari, grande promessa del calcio italiano”.

FUTURO CT – “La scelta ormai è ristretta a due soli nomi, non ce ne sono altri: mi riferisco a Carlo Ancelotti e Roberto Mancini. Io vedrei bene sia l'uno che l'altro perché tutti e due sanno essere allenatori e selezionatori, conoscono molto bene il calcio internazionale, sono apprezzati in tutto il mondo e non hanno paura a lanciare i giovani o rischiare. Forse Ancelotti è più bravo nell'intrattenersi con i giocatori e a saperli 'curare' sotto un certo aspetto, Mancini è un po' più duro ma sa farsi rispettare. Serve senz'altro un allenatore con grande esperienza internazionale. Conte? Penso che il suo nome si possa escludere nella lista dei possibili ct. Lui è bravissimo, eccezionale, uno dei migliori al mondo ma non credo che voglia ritornare sul luogo del 'delitto'. Io poi, Conte, lo vedo bene sulle cinque partite, sul Mondiale o sull'Europeo dove può 'spremere' i calciatori nel breve periodo. In un periodo più lungo vedrei meglio un allenatore con le caratteristiche di Mancini o Ancelotti, Conte è più un allenatore da tutto e subito”.

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