Il difensore ha presentato l’importante sfida di domani in programma a ‘Wembley’
TOTTENHAM JUVENTUS CHIELLINI / “Astori? Il dolore è troppo grande, preferisco il silenzio”. Si apre così l'intervista che Giorgio Chiellini ha concesso a 'Il Giornale' dove ha cercato di concentrarsi sui prossimi decisivi impegni della sua Juventus. Si parte dall'importante gara di domani contro il Tottenham, dove in ballo c'è la permanenza in Champions League: “La Juventus deve fare la Juventus. Se facciamo la nostra partita, vinciamo. Il Tottenham è votato all'attacco, ha tanta qualità e concede qualcosa: non verranno all’arrembaggio ma le caratteristiche non le cambi in un giorno. Speriamo di aver più giocatori possibili per avere più armi a partita in corso. Sono in leggero vantaggio loro: hanno fatto due gol in casa nostra e qualcosa vorrà pur dire. Ma è tutto aperto e lo sanno anche loro”.
Tottenham-Juventus, Chiellini svela la ricetta vincente
Il pericolo numero uno si chiama Harry Kane, autore di 35 gol in 37 presenze stagionali: “Stiamo parlando di un giocatore che sta tra i primi tre-quattro attaccanti del mondo”. Per fermarlo servirà una prestazione di livello di 'Chiello' e di tutti i suoi compagni: “Decisiva la nostra difesa? Siamo più preparati, perché dopo l'andata li conosciamo un po' di più – ha ammesso il difensore bianconero – Davanti hanno quei quattro che non ti danno riferimenti. Andiamo a Londra con equilibrio, senza slogan. È sempre stata la nostra forza”.
Per riuscire nell'impresa sarà necessario il suo spirito indomito, simboleggiato dal turbante che gli fascia la testa, un'immagine di lui che è diventata un'icona nel corso del tempo: “Rappresenta quella cosa che ho dentro da sempre e mi fa stare in mezzo a campioni incredibili. Io un leader? Ognuno ha un ingrediente da mettere. Io non potrò mai essere Pjanic con il suo aroma delicato, ma lui non ci potrebbe essere senza Chiellini. La cosa più difficile è trovare la miscela perfetta. L'allenatore è stato bravo a scovarla”. Conclusione, quindi, dedicata allo stesso Allegri: “Intelligente. Non si fa problemi a prenderci testa a testa. Tutti. E ha quella capacità di leggere la partita che non si insegna”.




















