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Calciomercato, ESCLUSIVO Bia: “Nuove date? Si torni alla finestra di ottobre”

Il noto procuratore commenta ai microfoni di Calciomercato.it la rivoluzione del mercato italiano

CALCIOMERCATO SERIE A / Nelle scorse ore Giovanni Malagò ha ufficializzato le nuove date per il calciomercato Serie A stagione 2018/2019: la sessione estiva 2018 di mercato, in Italia, sarà chiusa il 18 agosto (il giorno precedente all'inizio del campionato di Serie A, fissato per il 19 agosto 2018) mentre quella invernale terminerà in data 19 gennaio, il giorno prima della ripresa del campionato dopo la sosta post-natalizia (quest'anno si giocherà anche il 23, il 26 ed il 29 dicembre). 

Per commentare questa svolta storica per il calciomercato italiano, Calciomercato.it ha intervistato in esclusiva il noto procuratore Giovanni Bia: “Io sono d'accordissimo con questa decisione, anche per una forma di rispetto verso il campionato. Chi è bravo, sa fare le cose in anticipo. Secondo me non servono due mesi. Finalmente arrivano un po' di modifiche costruttive, c'è un po' di serietà professionale. Ritengo sia giusto che, quando inizia il campionato, un giocatore non possa subito cambiare maglia. Quando giocavo io c'era il mercato di riparazione a ottobre, con una finestra di 10-15 giorni dopo due mesi, e secondo me quella di reintrodurre questa formula era un'ipotesi percorribile. In quel modo, chi ha sbagliato sul mercato estivo può intervenire dopo 2 mesi e, poi, ha 8 mesi per lavorare su un giocatore, senza poter poi nuovamente intervenire e ricambiare. Spesso, nella sessione di mercato di gennaio si interviene negli ultimi 3 giorni, perché i soldi sono pochi e di conseguenza vanno gestiti bene.  E c'è chi deve intervenire e invece lo fa subito nella prima settimana di gennaio o, addirittura, prima di Natale. La scelta di ridurre il mercato invernale di gennaio a 18 giorni la ritengo già molto importante rispetto all'ottusità precedente e spero che sia un tramite per ritornare al mercato di ottobre, che era molto più veritiero e giusto. In estate, invece, non credo che questa decisione cambierà molto sulle strategie delle squadre. In quella sessione le operazioni, perlopiù, si fanno prima. Sono pochi gli affari chiusi a campionato in corso. Questa è una scelta più dettata da una forma di rispetto per il campionato”.

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