Il Vice presidente esecutivo Uefa ha parlato dell’estensione del Var anche alle competizioni continentali
CHAMPIONS UVA VAR / Niente Var in Champions ed Europa League: la Uefa non ha approvato l'estensione della tecnologia alle competizioni continentali. Una decisione che Marcello Uva, vice presidente esecutivo dell'Uefa, ha spiegato a 'Radio 24': “Tutte le grandi innovazioni soprattutto quelle tecnologiche applicate al calcio, hanno necessità di una normale taratura. L'Europa League così come la Champions coinvolge 55 paesi europei, non tutti hanno introdotto, neanche offline, la tecnologia Var. Siamo tre paesi che la utilizzano, 4 paesi con la Polonia: non ci sarebbe una uniformità sia di arbitraggio sia di assistenza, quindi penso che sia giusto aspettare quando tutta l'Europa o buona parte degli arbitri siano già abituati a questa tecnologia”.
OMOGENEITA' – “Penso che sia giusto fare questo salto nel momento in cui ci sarà in Europa l'omogeneità di utilizzo della tecnologia. Non sono le 50 partite, o poco più di 50, che ci sono in un mondiale dove chiaramente si possono utilizzare i Var che hanno lavorato e che lavorano da due o tre anni nelle nazioni che hanno il Var online e quindi sono già abituati all'utilizzo della tecnologia”.
CONFUSIONE – “Confusione perché comunque in questo momento le quattro nazioni europee stanno utilizzando il Var con metodologie diverse. Quando introduci una cosa così innovativa in un sistema conservativo come quello del calcio deve essere valutata e introdotta quando c'è omogeneità di funzione e predisposizione. Ci vogliono degli anni, abbiamo pazienza, l'Italia in questo momento è leader del sistema, anche con la control room per allenare tutti gli arbitri del mondo a Coverciano e quindi proseguiamo su questa strada sapendo che c'è bisogno di tanti anni prima di arrivare a un sistema omogeneo, che i tifosi abbiano pazienza”




















