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Lazio-Steaua, l’amarezza di Becali: “Lascio il calcio!”

Il patron dei rumeni si è sfogato dopo la pesante sconfitta subita ieri sera dai capitolini

LAZIO STEAUA BECALI / Dopo la gara di andata Gigi Becali aveva mostrato maggior spavalderia: “Lazio? Pensavo fosse più forte”. Il patron della Steaua Bucarest si è dovuto ricredere dopo la pesante sconfitta subita ieri sera allo 'Stadio Olimpico', dove la compagine di Inzaghi si è imposta con un rotondo 5-1, ribaltando la sconfitta rimediata in Romania e strappando il pass per gli ottavi di Europa League. “Non vedrete più nessun trasferimento da parte mia – ha sentenziato lo stesso Becali a 'Digi Sport' – Abbiamo speso 3 milioni per Coman o 2 milioni per Nedelcu come scemi! Vi do la mia parola d'onore che non compro più giocatori. Non so quanto ancora rimarrò nel mondo del calcio”. Di seguito il resto del suo sfogo rilasciato al termine della gara di ieri: 

DECISIONI – “Forse vado in pensione e lascio la società a Talpan (capo del dipartimento di giustizia del Ministero di Romania, ndr). Durante la partita ho pensato di non parlare più di calcio nella mia vita. Abbiamo oltrepassato i limiti. Non sono mai rimasto deluso come stasera. Non possiamo confrontarci con loro e d'ora in poi non parlerò più di calcio europeo. E' stato imbarazzante perdere così dopo che avevamo detto di stare meglio. Stasera avevamo le pile scariche. Eravamo spazzatura”.

PRESTAZIONE – “Abbiamo giocato anche contro Chelsea e Real Madrid ma stasera eravamo pietrificati. Non abbiamo giocato per nulla, la differenza era troppo grande. Hanno fatto quello che volevano ed erano gli stessi giocatori che hanno giocato a Bucarest. Ciò testimonia mancanza di virilità da parte nostra. Non mi perdono del fatto di aver dato 2 mln per Nedelcu e 3 mln per Coman, anche se credo ancora in Coman. Stasera ho capito che non possiamo paragonarci a loro e che non conosco il calcio. Ci hanno irriso, hanno fatto quello che volevano. Cosa cambierei della partita? Tutti e 11 i giocatori. Nedelcu era una sorta di spettatore, ma non voglio biasimarlo, se non ha giocatori vicino che lo aiutano diventa emotivo. La colpa è di tutta la squadra, non la sua, perché tutti hanno giocato male. Avremmo dovuto affrontare questa partita diversamente”.

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