Il centrocampista parla della sua esperienza al Napoli e critica l’ex tecnico
CHIEVO GIACCHERINI SARRI NAPOLI / E' ripartito dal Chievo, scendendo subito in campo da titolare contro l'Atalanta. Emanuele Giaccherini ha scelto con convinzione la causa gialloblu', come racconta in una lunga intervista alla 'Gazzetta dello Sport', non mandandole a dire al suo ex allenatore Maurizio Sarri. “Il Chievo mi ha fatto sentire di nuovo importante – ha spiegato – Credo e spero di chiudere la carriera qui. Al Napoli non mi è mai successo di sentirmi importante. Penso giocassi poco perché, dopo l'infortunio che ho avuto appena arrivato, Sarri mi mise sull'esterno, come cambio di Callejon, e non ho avuto la possibilità di farmi vedere come mezzala, il mio ruolo naturale, anche perché in quel ruolo arrivarono Zielinski e Rog. Non mi sono mai permesso però di chiedergli perché non giocassi mai. E' un grande allenatore, ma nella gestione del gruppo difetta. Per lui esistono 14 o 15 giocatori, ma se vuoi fare strada nelle coppe o vincere il campionato hai bisogno di tutta la rosa. La differenza con Conte sta tutta qui: per lui tutti sono indispensabili, per Sarri esistono 11 indispensabili e gli altri vengono dopo. Per me era brutto arrivare al venerdì e sapere che la mia settimana era finita lì. Per chi tifo? Scudetto al Napoli e Champions alla Juventus, così tutti gli amici sono contenti”.




















