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Inter-Roma, Spalletti: “Rafinha e Lisandro da Inter. Su Cancelo…”

Il tecnico nerazzurro incontra la stampa alla vigilia del big match di San Siro

INTER ROMA SPALLETTI / Subito un big match per l'Inter di Luciano Spalletti che dopo la sosta sfida la Roma di Eusebio Di Francesco in quello che è già una sorta di spareggio per la Champions League. Alla vigilia dell'incontro, il tecnico nerazzurro in conferenza stampa fa il punto sulle ultime news Inter. Ecco le parole raccolte da Calciomercato.it.

Si parte dai microfoni di 'Inter TV': “L’Inter l’ho ritrovata bene, i giocatori sono tutti professionisti, sono allenatori di loro stessi, sanno bene come gestirsi dal punto di vista fisico e mentale. Non bisogna sottovalutare la loro professionalità, si sono allenati con la testa giusta e siamo pronti a giocare questa partita. All'andata eravamo agli inizi, c'erano molte cose da imparare, ora ci sono più meccanismi anche se la fatica si fa sentire. Il logorio della tensione e dei risultati ti viene un po' a limitare, ma sicuramente queste due squadre giocheranno a viso aperto perché hanno bisogno di fare punti. Lisandro Lopez? Lui è uno da Inter, ha la garra, mi è piaciuto dal primo allenamento, nella sua lingua si è messo a richiamare continuamente i compagni, ha un'aggressività che gli si riconosce da subito. Con la Roma mi aspetto una partita dove loro non ci faranno rifiatare, verranno a prenderci alti. L'hanno fatto contro grandissime squadre in Champions per cui è molto probabile che lo faranno anche contro di noi. Le insidie sono i grandissimi calciatori che anche io conosco abbastanza bene”.

SPAREGGIO CHAMPIONS? – “No è ancora presto. Si sa che nel calcio attuale il risultato in una gara così importante può dire tanto, però mancano ancora molte partite”. 

MERCATO – “Se sono soddisfatto? Io sono sempre soddisfatto dell'operato dei professionisti dell'Inter. Collaboro con loro 24 ore su 24, sono persone competenti e sono in sintonia con loro. Chiaro che poi se si parla di Rafinha, sta a noi aiutare lui a ritrovare la condizione perché poi possa darci una mano, non è il contrario. Si rischia di dare un messaggio distorto ai calciatori che hanno corso fino ad ora, perché sono loro che devono dare questo rimbalzo per ridare fiducia alle nostre prospettive”.

CRISI – “L’Inter non mi sembra abbia perso molte cose. Qualche partita abbiamo fatto meglio, qualche partita abbiamo fatto un po’ di al di sotto di altre. Dobbiamo solo continuare a lavorare nella maniera corretta, per crescere, perché per diventare quelli da titolo bisogna fare cose importanti, cose forti, e anche durante la settimana quando non ci vede nessuno bisogna lavorare in un certo modo. Noi siamo soddisfatti e contenti di quello che produciamo giornalmente. Abbiamo fatto molte cose questi giorni, poi vedremo il risultato della partita. Ma spesso lavorare giusto è più importante di lavorare duro e noi abbiamo fatto entrambe le cose”.

JOAO MARIO – “Probabilmente nella gara di andata abbiamo avuto un buon equilibrio, ci è girata bene in un paio di episodi, poi sono stati ripagati durante la stagione. Diciamo che una delle qualità di questa partita sarà il livello di concentrazione mantenuto nel tempo perché sarà vietato distrarsi. Ci sono calciatori che risolvono dentro la partita la gara da qualsiasi episodi. Da situazioni normali ti può accadere il peggio, come esci dalla concentrazione del momento ti può succedere di tutto. Un po' come scendere lo Stelvio senza mani per cui bisogna essere sempre attenti. Joao Mario ha fatto delle buone partite, delle buone prestazioni, quando l'ho messo dopo ha fatto forse meglio di quando l'ho messo dall'inizio però penso abbia dato il suo contributo alla classifica attuale quindi non so a cosa si può riferire lei”. 

ARBITRO MASSA – “E' uno dei migliori arbitri. Lo abbiamo avuto qualche volta, ha fatto scelte importanti misurate al millimetro. Non vedo cosa ci possa essere, ha fatto molto bene il suo lavoro per cui siamo contenti”.

LE PAROLE DI ICARDI – “Icardi è uno di quelli che quando gli presenti un momento di difficoltà, ti guarda, ti sorride e ti dice 'quando partiamo?'. Basta andargli dietro”.

COSA CAMBIEREI DELL'AVVENTURA ALLA ROMA? – “Ci sono molti significati della mia esperienza a Roma. Professionalmente mi porto dietro soprattutto quei risultati che non sono riuscito a fare. Mi porto dietro soprattutto, nella stagione e mezzo fatta, le 14 sconfitte, i due derby persi e altro ancora. Devo migliorare ed è meglio se mi porto dietro quello che non ho fatto. Totti? Su Francesco vi firmo una risposta in bianco, potete scrivere quello che vi pare. Non cerco altri aggettivi perché li ho detti tutti, allenandolo ci si rente conto della qualità assoluta del fenomeno che è stato. Scrivete quello che volete, io lo firmo. Poi per quanto riguarda le complicazioni tra persone sono le cose che non vengono chiarite nel tempo che creano difficoltà. Io a lui ho detto tutto, mi sono comportato come mi dovevo comportare secondo me. Ed è chiaro che poi se lo dovessi rincontrare lo andrò a salutare come saluterò tutti gli altri calciatori. Insieme a questi calciatori qui ho passato momenti bellissimi della mia vita e quando poi li andrò a rincontrare come quando torni in un posto dove hai vissuto un'infanzia e ritrovi gli amici con cui hai condiviso molte cose, sarà sempre un piacere rivedere i giocatori della Roma. Perché non c'è solo la partita, c'è molto altro ancora. Io non alleno mai per fare piacere a tutti, ma per trovare sempre la condizione migliore di squadra. Poi questo può darsi che a qualcuno non piaccia, ma la mia professione mi impone di lavorare per la squadra”.

RESTO ANCHE SENZA CHAMPIONS? – “Non ce la volevi tirare, ce la volevi proprio randellare dietro (ride, ndr). Non penso sia la stessa situazione di Roma in cui dicevo che senza vincere sarei andato via. Abbiamo iniziato un percorso e stiamo continuando a fare le cose per tentare di migliorarci, poi durante la strada possono accadere cose. Ho un contratto di due anni e la mia intenzione è fare il lavoro per la durata del contratto sottoscritto. E magari arrivare anche in Champions (ride, ndr). Il condizionamento mentale è una cosa che ti limita. Quando ti dicono che prima o poi perdiamo e ti succede come gli altri anni, ti condiziona. Adesso è partito quest'altro condizionamento e ora alzeremo le barriere”.

CHI RISCHIA DI PIU'? – “Non vedo perché qualcuno debba rischiare di più e qualcuno di meno. Io penso che sia una partita giocata alla pari come idea, come risposta insomma. Perché loro sono una squadra forte, l'Inter è forte, per cui non vedo chi rischia di più. Sarà una partita giocata ad armi pari dove entrambe hanno bisogno di risultato. Loro hanno fatto vedere anche in Champions grande forza. Noi vogliamo attaccare la Roma, le nostre timidezze, le difficoltà che ci possono essere dentro la partita, poi qualche volta saremo costretti a difenderci ma si starà a vedere”.

CHI TOLGO ALLA ROMA? – “Questo non si fa, vorrebbe dire fare i complimenti ad uno soltanto in un gruppo con molti giocatori forti. Lì ci sono giocatori che come Icardi, e altri dell'Inter, trovano le soluzioni per i momenti complicati. Domani sarà una bella partita, ci sarà garra, durezza, reattività. Ti volevi riferire all'alieno? A Radja?”.

GABIGOL – “Non è una cosa che seguo, non fa parte della mia scrivania perché ci sono i direttori che fanno questo. Gli avevo consigliato di andare ma era un parere mio e gli avevo detto anche di informarsi bene. Mi dispiace non abbia giocato al Benfica. Lui aveva bisogno di meritarsi partita dopo partita quella presentazione che gli era stata fatta quando è arrivato. Ora non so di preciso. Tornare indietro in questo momento sarebbe stato possibile se avesse fatto questo periodo in una squadra evidenziando delle cose. Non avendo giocato, io rimango dell'idea che abbia bisogno di trovare una squadra dove giocare spesso tra i titolari”.

RINFORZI – “No no, è tutto apposto così. Devi fare il discorso ai dirigenti, che sono sempre attenti a quello che passa. Sono già stati tempestivi a prendere due possibilità con due giocatori forti. Lisandro l'ho già visto, ha impostazione di quello che deve essere, ha l'urlo del calciatore, comanda subito tutti. Rafinha la conosciamo tutti, chiaro che però lui ha questo periodo inoperoso dove c'è da aspettare un po' di tempo per cui… Noi abbiamo recuperato Miranda, forse D'Ambrosio e ora Ranocchia ha cominciato con questi 15 giorni a passare questo dolore pungente che aveva per cui siamo riandati in ordine, però Lisandro sicuramente ci darà una mano”.

JOAO CANCELO – “Sì sì, resta all'Inter, resta all'Inter. Anche perché lui ci vuole restare. Ogni tanto fa un po' confusione perché si fanno un po' turbare dalle telefonate che ricevono.Voi ovviamente fate baci in bocca  solo con i procuratori perché vi danno le notizie e a voi fa comodo così. Però sui calciatori comanda la società e sono i direttori che decidono. Come successo con Kondogbia, siamo noi che diciamo va bene facendo un ragionamento. Però Cancelo resta fino a fine anno, poi vedremo”.

ACCIACCATI – “Miranda è convocato, D'Ambrosio anche è convocato sicuramente. Poi c'è da vedere”.

CHI PUO' DARE DI PIU' – “Io di solito sono uno che tende a pensare molte cose dei miei calciatori perché è come il condizionamento di prima. Se si comincia a dirsi una cosa, poi quando si va di fronte il calciatore lui percepisce cosa pensi di lui. Come tu ti presenti e ti ci proponi, lui lo percepisce, io tento di farli sentire più bravi di quello che sono di modo che mi dicano 'sì'. Quando hanno detto 'sì', non possono scendere al di sotto del loro massimo. Io ne ho diversi che possono fare ancora di più. Sono un po' dispiaciuto di non aver mai fatto giocare Dalbert perché ha tante qualità. Mi aspetto che Candreva riesca a rifare numeri come fatto in precedenza perché ha qualità da vendere. Mi aspetto che Gagliardini riesca a completare quelle che sono le sue enormi e diverse qualità che ha”. 

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