A che punto è la Serie A sui social? Calciomercato.it intervista la direttrice di Social Media Soccer
CALCIO SOCIAL MEDIA SOCCER JUVENTUS NAGATOMO / Calcio e social, un binomio sempre più forte, ormai indivisibile. Le società di tutte le categorie riescono a farsi conoscere in tutto il mondo ed a costruire una stretta relazione con i propri tifosi che, a loro volta, non perdono neanche un aggiornamento sui propri campioni. Per fare il punto sul fenomeno social in Serie A, Calciomercato.it ha intervistato Giulia Spiniello, direttrice responsabile del progetto Social Media Soccer.
Parlaci innanzitutto del progetto Social Media Soccer.
“L’idea di Social Media Soccer è nata circa un anno e mezzo fa. C’era l’esigenza di ascoltare la rete, di studiarla e di raccontare i numeri di un fenomeno in rapida espansione. Abbiamo raccolto e analizzato oltre 1 miliardo di dati catturati dai profili Facebook, Twitter, Instagram e Youtube delle 20 squadre di Serie A e di circa 450 calciatori. Il progetto si è trasformato in una start-up che si pone sul mercato per raccogliere la sfida dell’era della digitalizzazione attraverso uno strumento a disposizione delle squadre di calcio, dei calciatori e delle aziende interessate a far crescere il loro business con il calcio. Abbiamo realizzato una piattaforma di monitoraggio degli account social delle squadre e dei giocatori con l’obiettivo di determinare la relazione tra risultati sportivi e l’attività social dei protagonisti della nostra Serie A, fornendo uno strumento in grado di raccogliere e presentare i dati in tempo reale, analizzare e valutare i dati estrapolati, calcolare il “Social Media Value”, ovvero il valore per l’utilizzo dei social, definito da un algoritmo realizzato in collaborazione con ICT Innova, la prima start up innovativa de l’Università La Sapienza di Roma. Questo algoritmo lo consideriamo un po’ come il nostro ingrediente segreto, quello che ha dato vita a questa meravigliosa avventura nata dal connubio tra teste informatiche, digital addicted e appassionati di calcio. Attraverso il sito www.socialmediasoccer.com è possibile consultare in tempo reale questo vero e proprio magazzino di informazioni che può contribuire a definire strategie di marketing e di comunicazione. In questa prima fase il monitoraggio è focalizzato sul campionato di Serie A, ma nella seconda fase si estenderà alle leghe europee più importanti”.
Come è cambiato secondo te in generale il rapporto delle società italiane con i social network?
“E’ cambiato molto. Ora tutte le comunicazioni ufficiali passano per i social, dalle convocazioni all’annuncio delle formazioni prima della partita. C’è in atto un processo di disintermediazione per arrivare direttamente alla fan base, ai tifosi. Quello su cui le italiane sono ancora indietro rispetto alle big d’Europa è nella conversione degli account social in un valore economico inteso come capacità di attrarre sponsor e investimenti. I social devono esprime i valori emotivi dei club e renderli potenziali strumenti di awareness per i brand”.
Facebook ovviamente domina. Ma quanto stanno crescendo anche gli altri social e quali in particolare?
“Sicuramente Instagram è in grande crescita. In Italia gli utenti sono circa 14 milioni. Il modo in cui le persone comunicano sta cambiando, le immagini stanno sempre più diventando una nuova forma di linguaggio. Usiamo le immagini per comunicare con gli altri, per raccontare storie e per esprimere ciò che facciamo e pensiamo. Instagram sta aprendo la strada a questo cambiamento. Squadre e giocatori usano Instagram per connettersi in modo efficace con i loro fan facendo leva su un forte impatto visivo. Con Instagram, puoi offrire alle persone un biglietto in prima fila e allo stesso tempo un pass per il dietro le quinte sugli aspetti più privati dei calciatori”.
Qual è secondo te la società italiana che lavora meglio sui social?
“La Top 5 Social Media Fans della nostra piattaforma, Social Media Soccer, indica questa classifica: prima la Juventus, secondo il Milan, terza la Roma, quarta l’Inter e quinto il Napoli. E’ chiaro come i bianconeri siano molto più avanti degli altri: i loro 45 milioni di utenti complessivi, e i 35 milioni dei rossoneri segnano un baratro con le altre che le seguono: la Roma ne ha poco meno di 12 milioni!”
Ti ricordi una iniziativa/campagna social in particolare che ti ha colpito?
“Nel mercato estivo la Roma ha introdotto un nuovo concetto di annuncio dei sui nuovi acquisti. Ha utilizzato uno stile non istituzionale e piuttosto umoristico e costruito su misura per il tifoso, cucito sul tifoso. Sicuramente il club di Pallotta ha vinto per creatività con i vari video su Pellegrini, Kolarov, Under, Defrel. Un linguaggio ironico che ha preso di sorpresa tutti, abituati in Italia a linguaggi più ingessati. Alla Roma aggiungerei poi sicuramente il countdown lanciato sui social dal Pordenone nella marcia di avvicinamento allo storico incontro di Coppa Italia con l’Inter. Il loro social media manager a Social Media Soccer ha raccontato come è nata e a chi si ispirano in una intervista davvero molto interessante”.
Quanto è ampio ancora il gap tra le società italiane e le altre big europee?
“Dieci a 2 il rapporto. Premier League e Bundesliga sono le più ingaggianti, a seguire la Liga spagnola con i due colossi Real Madrid e Barcellona. Le italiane pagano anche i risultati poco appaganti nelle coppe internazionali dell’ultimo decennio, perché vale la pena sottolineare che se non c’è contenuto, ovvero il risultato sportivo, non c’è post creativo che tenga”.
Chi sono secondo te i migliori ‘calciatori social’?
“Faccio parlare sempre i numeri raccolti dalla nostra piattaforma: la Social media fans dei calciatori di A vede ai primi tre posti tre juventini. Dybala, Cuadrado e Buffon, sono loro gli acchiappa follower del nostro campionato. Sono in quelle posizioni non solo per le performance quantitative, il numero di seguaci, ma anche qualitative, perché si vede che dietro c’è la mano sapiente di consulenti e agenzie di comunicazione che li supportano nella loro presenza sui social. E’ curioso invece come la Serie A non abbia giovato al laziale Nani: quando è arrivato in Italia il 31 agosto, all’ultimo giorno di mercato disponibile, aveva 12.8 milioni di fan totali e si era posizionato secondo nella classifica dei top giocatori per follower. Oggi il portoghese è scivolato al quarto posto, complice probabilmente lo scarso minutaggio avuto sul campo”.
Quali sono i contenuti che piacciono di più ai tifosi?
“I tifosi come gli utenti dei social in generale amano spiare dal buco della serratura, per cui è facile dire che i momenti di vita privata siano tra i più apprezzati. Se togliamo infatti il ritiro di Totti, che ha ottenuto il maggior successo in termini di interazioni sui social, il miglior tweet di un giocatore del 2017 appartiene all'interista Nagatomo, grazie al post con cui ha comunicato che lui e la moglie aspettano un bambino. Più privato di così…”
Un problema molto noto è quello degli account fake dei calciatori che spesso ingannano migliaia di tifosi e anche addetti ai lavori: come riconoscerli per evitare figuracce?
“Molto semplice: gli account ufficiali sono ormai contraddistinti da una spunta blu, una vera e propria certificazione di qualità del profilo o pagina. La si trova sui social network più popolari, come Facebook o Twitter, Instagram”.




















