Emergono i documenti degli avvocati del portiere in merito all’annullamento del contratto
CALCIOMERCATO MILAN DONNARUMMA RINNOVO / “Non ho mai detto né scritto d'aver subito violenza morale quando ho firmato il contratto”. Parola di Gianluigi Donnarumma. Eppure il 'caso' che orbita attorno alla firma sul prolungamento di questa estate continua a monopolizzare il calciomercato Milan: col no della UEFA sul Voluntary Agreement l'ipotesi di una cessione di Donnarumma già a gennaio non è da escludere.
Nel frattempo, però, 'La Gazzetta dello Sport', ha fatto chiarezza (con tanto di foto del documento degli avvocati di 'Gigio') sulla richiesta di annullamento del contratto che è emersa qualche settimana fa: il portiere ha firmato il rinnovo l'11 luglio, il documento porta la data del 14 giugno. La richiesta di risoluzione invece è di fine settembre ed è legata al mancato mancato deposito della doppia clausola (da 40 milioni senza coppe e da 70 con la Champions). Un'opzione che non è stata inserita nell'accordo al momento della firma, con le parti che si lasciarono con l’impegno di risolvere la questione entro poco tempo. Dall'11 luglio in poi, però, non è stata più discussa e da qui parte la richiesta dell’avvocato Vittorio Rigo (legale della famiglia Donnarumma) di depositare la stessa entro 10 giorni, minacciando di chiedere la risoluzione del contratto. Che poi non è stata impugnata. Il dialogo – sotterraneo – è proseguito fino a quando la storia non è emersa dieci giorni fa scatenando il polverone che ancora sta imperversando. Ora Fassone e Raiola sono a lavoro per trovare una soluzione che possa accontentare tutti: il finale della vicenda è ancora tutto da scrivere.




















