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Milan-Atalanta, Gattuso: “Dimissioni? Mai chieste. Se farò schifo…”

Le parole del tecnico rossonero alla vigilia della sfida di San Siro

MILAN ATALANTA CONFERENZA GATTUSO / Il clamoroso ko di Verona, le voci sulla panchina, le questioni societarie. Una settimana turbolenta per il Milan, che a due giorni da Natale sfida a 'San Siro' l'Atalanta in un match che pesa tantissimo. Alla vigilia dell'incontro, il tecnico milanista Gennaro Gattuso fa il punto sulle ultime news Milan intervenendo in conferenza stampa. Calciomercato.it riporta per voi, in diretta, le sue dichiarazioni. 

RITIRO – “Sicuramente siamo stati più di qualche ora insieme, è stato bello vedere le famiglie e tanti bambini. Abbiamo fatto una cena tra di noi con lo staff e la società, e abbiamo lavorato. Abbiamo fatto qualche ora di più di campo, ma il problema di questa squadra non è come lavora. In questo momento abbiamo bisogno di veleno, che non è spaccare le gambe agli avversari, ma che qualcuno dia qualcosa in più. C'è bisogno dell'esperienza dei più grandi anche per aiutare i più giovani. Dobbiamo correggere le posizioni in campo, e per me il veleno è questo. Questa è una squadra che scompare dal campo alla prima difficoltà e si vede”.

ATALANTA – “Questa è una squadra che vola. Vengono sempre in avanti, non mollano un centimetro. Fanno l'Europa League e vedendo loro e vedendo noi, sia la velocità che la cattiveria sicuramente c'è differenza”.

LAVORO – “Dopo Bologna ho detto che non ero soddisfatto perché avevo la sensazione di poter prendere gol in ogni situazione. Se riusciamo a giocare in 30-40 metri li teniamo là, ma se ci allunghiamo vengono fuori le nostre pecche”.

MENTALITA' – “Bisogna andare alla ricerca di migliorare la condizione e soprattutto la testa. Bisogna migliorare il pericolo, ho la sensazione che la mia squadra non percepisca il pericolo. Quando dobbiamo fare qualche metro in più, lo percepiamo sempre in seconda battuta. La colpa è mia, perché tante volte questa squadra dà la sensazione che non si sia preparato nulla. Questo è l'aspetto che dobbiamo migliorare altrimenti si rischia di fare le figuracce che stiamo facendo. E la responsabilità è tutta mia perché sono io che faccio le scelte, questo è un qualcosa che dobbiamo migliorare”.

MOTIVI DEL RITIRO – “Questo era il minimo adesso. Dovevamo bollire il nostro brodo e lavorare, perché vestiamo una maglia gloriosa. Rimedio antico? Sono state scritte tante falsità, non è vero che la squadra non voleva farlo, nessuno si è ribellato. Se qualcuno si fosse ribellato sarei stato il primo a dirlo, non ho peli sulla lingua. Ho visto una squadra serena, dopo vedremo se è antico o no. Anzi, tante volte una cosa antica è più bella”.

DIMISSIONI? – “Parecchi di voi arrivano prima della mia testa. Sono stato in sede per parlare del ritiro e non sono andato a discutere di nulla. Per me è una grandissima occasione, sapevo che ci sarebbero state difficoltà e sapevo che bisognava lavorare. Ho grandi responsabilità, me le sento addosso e per questo non deve essere un qualcosa di punitivo il ritiro, no. Il Milan può avere tutte le problematiche del mondo, ma tra Benevento e Verona non può fare un solo punto”.

BERLUSCONI – “Non c'è nulla di nuovo, il primo giorno che sono arrivato mi ha chiamato. Lo sappiamo tutti da sempre che il presidente ama giocare con due attaccanti e la mezza punta, ma io in questo momento devo valutare le caratteristiche dei giocatori che alleno. Se vedete le partite, nelle ultime due o tre si vede Suso che viene a giocare un po' sotto punta e c'è un lavoro dietro a questo. Se non ci arrivo un po' alla volta, si irrigidisce e bisogna entrare piano piano nella testa del giocatore. Non è vero che il Milan ha sempre giocato con due punte e comunque qualcosina l'abbiamo vinto. Il DNA è sempre stato la difesa a 4 e in attacco qualcosa veniva cambiato. Ma ripeto, non voglio fare nessuna polemica perché sapete la stima che ho nei confronti del presidente. Sento dire che mi brucerò, ma vedremo. Non voglio spaccarmi la testa prima del tempo”.

BONUCCI – “Una settimana fa avete sentito cosa ho detto di lui. Non devo fargli le carezze o regalargli qualcosa. Quello che ho detto una settimana fa lo ripeto oggi. Lui è sempre il primo che mette il faccino davanti ai problemi, è un esempio per tutti gli altri. Parlo tutti i giorni con lui e nessuno mi ha detto che questa sarà una delle ultime partite qui. Per me oggi è uno dei giocatori che fa di tutto per risolvere i problemi, si assume le responsabilità per primo e per me in questo momento è un giocatore importantissimo. Dopo vedremo. Non vedo nulla di strano in un giocatore del Milan che va a giocare con due ex compagni di squadra. Sicuramente fa rumore perché è dopo il 3-0 del Verona, ma non ci vedo nulla di strano”.

LAVORO – “Ho scelto di andare in ritiro perché dovevamo dare un segnale anche alla piazza, perché qua sembra che sia vincendo che perdendo siamo contenti. Invece dovevamo dare un segnalo, siamo stati insieme cercando di dare qualcosa in più. L'unica difficoltà anche quando parlo con la società o la proprietà, io non mi spiego perché in allenamento vedo grandi ritmi e partecipazione, ma tutto quello che stiamo facendo non basta. Il campo dà l'idea che ognuno di noi vuole fare il compitino, in partita non vedo quello che c'è in allenamento e dobbiamo portarlo prima possibile in campo. La proprietà viene a vedere l'allenamento e dice le stesse cose che dico io. A Verona c'era la sensazione di poterla pareggiare, dopo la fragilità ce la cerchiamo anche noi su tanti concetti che non ci fanno essere squadra”.

COSA FARE CONTRO L'ATALANTA – “Ho detto di non giocare dritto per dritto, nel senso di palle di facile lettura. Dobbiamo riuscire a non perdere palla in uscita, perché dopo diventa molto difficile per noi. Mi aspetto sicuramente la stessa mentalità dei primi 20' col Bologna, dei primi 20' col Verona, di non commettere i soliti errori che stiamo commettendo quando andiamo in difficoltà e tenere botta perché domani sarà una partita molto fisica. Sulle seconde palle sono molto forti, hanno tanti giocatori che sanno giocare a calcio. Bisogna fare una partita di grande sacrificio per portare a casa la vittoria”.

FINE RITIRO – “Avevamo detto di restare 4-5 giorni qua. Poi il 27 c'è la Coppa Italia con l'Inter ed il 26 saremo di nuovo qua. Quando abbiamo iniziato avevamo deciso di farlo durare fino alla partita con l'Atalanta”.

TIFOSI – “Dobbiamo creare entusiasmo e portare i nostri tifosi dalla nostra parte. Spero che non ci contesteranno e se alla fine faremo schifo, ci contesteranno dopo la partita. Spero ci appoggino per 95' poi vediamo”.

PESO DEL MILAN – “Non ho la sensazione che ci siano giocatori che non sentano la storia, ma ho la sensazione che tanti componenti per la loro giovane età non riescano a reagire. Io ero convinto che la vittoria di Verona ci avrebbe potuto far cambiare stagione, ero sicuro. Negli occhi dei ragazzi vedevo l'importanza e ci credevano veramente, dopo è venuto fuori un risultato bruttissimo. Però vedo ragazzi che fanno del tutto per migliorare, ma poi anche quando ci alleniamo vedo ragazzi che sbagliano una punizione o un gol e devi stare lì a motivarli”.

CALHALONGLU – “Se gioca? Domani lo vedi. Pensavi veramente che ti avrei detto chi gioca al posto di Suso? Io mando la gente sugli alberi per vedere che fanno le avversarie e tu mi chiedi chi gioca al posto di Suso? (ride, ndr)”.

MIGLIORAMENTI? – “Eravamo la penultima squadra per chilometri corsi, ora siamo la terzultima. Poco? Eh, ho capito, ma non sono Padre Pio (sorride, ndr)”.

SOCIETA' – “Quando parlo con la società, mi dà anche fastidio sentir dire da loro 'cosa possiamo fare di più per voi?'. E quando mi dite che la società non è presente, mi dà fastidio. Mi dice sempre cosa può fare di più per noi. Loro vedono che quello che facciamo in allenamento non lo esprimiamo in campo e di questo si parla. Ma se ne parla sui numeri, sui video, non sulle chiacchiere”.

SVOLTA – “Non basta la vittoria, perché ne avevamo vinte due. Serve l'incazzatura dei giocatori esperti, il sottoscritto ancor più incazzato: questo manca. Sono convinto che se noi rimaniamo con questo spirito, ne vinci una o due e poi ricaschi, invece dobbiamo dire che non possiamo pensare al nostro orticello, ma pensare di squadra. Secondo me manca questo, oggi il problema sono io che non sono riuscito a trasmetterlo. Le parole che dico voi le dico anche a loro, sono onesto con loro. Manca questo oggi. Questa squadra può fare di più”.

GIOCATORI DI LIVELLO INTERNAZIONALE – “Lo so che li abbiamo, ma bisogna metterli insieme, farli giocare insieme, è questo oggi il lavoro. Ragazzi io non sto qua a regalare… Il problema è che oggi vedo la qualità nei singoli, ma se andiamo a quantificare cosa manca oggi alla squadra, manca appunto che non giochiamo da squadra”.

PREOCCUPAZIONE – “Ringraziando Dio non abbiamo perso nessuno in questo mese, tranne Calhanoglu che aveva già un problema. In questo momento ci sta andando bene, secondo me qualcosa a livello fisico è migliorato. Quando ci fanno correre troppo ci annebbiamo e sbagliamo, il problema è migliorare anche l'aspetto di tenere la corsa più lunga ora”.

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