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Roma, Di Francesco: “Non volevo scimmiottare Spalletti”

Il tecnico giallorosso parla di una corsa al titolo per cinque squadre

ROMA DI FRANCESCO / Girone di Champions League superato dalla Roma, che vanta oggi 38 punti in campionato e potrebbe ritrovarsi potenzilamente al secondo posto, dovesse vincere la sfida contro la Sampdoria (gara rinviata e da recuperare). Una stagione da sogno, considerando i tanti dubbi estivi dell'ambiente giallorosso, dopo l'addio di Spalletti e Salah nello scorso calciomercato, e l'arrivo di Di Francesco, alla prima esperienza in una big. La squadra ha impiegato qualche giornata per apprendere al meglio i suoi dettami ma ora corre ed è pronta a dar battaglia su tutti i fronti, compresa la Coppa Italia, che vedrà i giallorossi impegnati domani contro il Torino di Mihajlovic. 

Intervistato da 'La Stampa', Di Francesco ha analizzato il momento della sua Roma: “Per ora lasciamo stare lo scudetto. Noi puntiamo a dare fastidio. Ne parleremo più avanti, dopo esami come quello di Torino. La Juventus è in crescita e dà la sensazione di non subire mai l'avversario. Avrebbero meritato di battere l'Inter”.

SCUDETTO – “In vetta la lotta sarà tra le prime cinque. Ci metto anche la Lazio, sebbene sia leggermente staccata. Il Napoli può vincerlo, avendo messo al centro il lavoro di squadra. L'Inter invece può essere la sorpresa, con l'assenza delle coppe che è un vantaggio non da poco. La Juventus è invece abituata a vincere e Allegri sa come gestire situazioni e uomini”. 

Roma, dal post Spalletti a Schick: il compito di Di Francesco

Non era facile subentrare a Spalletti ma Di Francesco lo ha fatto al meglio: “Un giocatore oggi vuole sapere perchè deve fare qualcosa. Non è più come un tempo, quando dicevi a qualcuno di 'buttarsi nel fuoco' e lui lo faceva. Spalletti? La grande difficoltà era data dal subentrargli con le mie idee. Non volevo scimmiottarlo. Pensavo però sarebbe servito più tempo”.

TURNOVER – “E' un rischio calcolato, per far sentire tutti parte di un progetto. Lo faccio io, così come Allegri, anche se lui non cambia spesso perché vuole fare il fenomeno. Altre squadre potrebbero farlo ma non vogliono”.

SCHICK – “Lo sto ancora conoscendo ed è prematuro giudicarlo ora. Ha grandi mezzi tecnici e fisici. Serve però tempo per diventare un campione. Se Allegri dice che Dybala deve ancora crescere, pensate a quanto debba farlo ancora Schick”.

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