Le parole del tecnico nerazzurro alla vigilia degli ottavi di Coppa Italia
INTER PORDENONE CONFERENZA SPALLETTI / L'Inter si presenta da capolista in Serie A all'esordio in Coppa Italia. Agli ottavi i nerazzurri si troveranno di fronte il Pordenone che, con grande ironia sui social, in questi giorni ha fatto salire l'entusiasmo e l'attesa per la sfida di domani sera. Alla vigilia del match, il tecnico nerazzurro Luciano Spalletti fa il punto sulle ultime news Inter nella tradizionale conferenza stampa. Ecco le parole raccolte da Calciomercato.it.
Spalletti parte da 'InterTV': “Se si guarda anche a livello di coppe nazionali è zeppo di clamorose eliminazioni proprio per questa differenza che c'è di una squadra che ad affrontare una delle big di Serie A facendo parte di un calcio minore. Loro si presenteranno con un top player formidabile che si chiama Super Motivazione. La partita va riempita bene, servirà attenzione e concentrazione in tutte le fasi. Se mi sarebbe piaciuto giocare a Pordenone? Sì, perché sono affezionato a quel tipo di calcio lì dove è tutto amore e affetto, con coinvolgimento totale di quelli che ci vivono. Sarebbe stata un'atmosfera bellissima come sarà comunque domani. Derby ai quarti come stimolo in più? No, lo stimolo è l'ottavo che dobbiamo giocare. Potrebbe esserci spazio anche Pinamonti, chiaro che poi dobbiamo far quadrare la squadra e quindi vedremo se prima o dopo ma potrebbe giocare. Noi sappiamo la nostra meta, la conosciamo, dico ai tifosi che stiano tranquilli perché l'abbiamo scritta in maniera indelebile”. Ora inizia la conferenza.
IMPORTANZA DELLA COPPA ITALIA – “Importante è tutto quello che ci passa davanti. Io parlando di questa partita qui ai calciatori stamattina avevo tante cose da dire. Io non sono curioso di vedere quello che faranno i miei, ho soltanto da controllare le certezze che mi debbono dare perché fare una brutta partita vorrebbe dire anche creare un po' di difficoltà al nostro futuro che passa anche da quelle che saranno le prestazioni di qualche calciatore nuovo che scenderà in campo domani perché sicuramente cambierà qualcosa e di conseguenza li voglio vedere vogliosi di mettere qualcosa in più di quello per cui li conosco io. Voglio vedere qualcosa di ancora meglio di quello che sono sicuro metteranno nella partita”.
ATTENZIONE – “Questa è una gara tra serpenti. Loro sono i ramarri, noi il biscione. Il discorso è che ci vuole intelligenza nell'affrontare queste partite qui. Loro si presenteranno con un top player difficile da affrontare, che si chiama Super Motivazione. Io ho passato la mia vita professionale dentro quelle categorie e so che spinta ti va a dare questo tipo di partite. Le coppe nazionali sono piene di risultati clamorosi dove poi squadre si scoprono una presuntuosa e una super motivata perché io l'ho vista da quel punto di vista lì questo tipo di partita. Ci ho vissuto tutta la mia vita nella situazione del Pordenone. Venendo qui i cartelloni non dicono attenzione neve, ma attenzione Pordenone. Il discorso è semplice: basta vedere i primi 30 minuti contro il Cagliari e le difficoltà che noi abbiamo avuto. Le difficoltà che noi abbiamo avuto per portare a casa il risultato e saranno le stesse che incontreremo in questa partita qui, per cui non c'è possibilità di non avere quell'attenzione, quella voglia e quella motivazione, quel dovere che ci richiama all'ordine tutte le volte che mettiamo questa maglia qui. Domani sera giocheranno dei calciatori che hanno giocato di meno, ma la somma di questi calciatori qui domani sera dovrà fare uguale Inter. Se non sarà così, noi andremo a crearci una vita difficile per il nostro futuro”.
FORMAZIONE – “Non ho difficoltà né domani sera, né a scegliere poi per sabato. Se non succedono cose particolari, certo. Mi aspetto che qualcuno mi metta in difficoltà per farmi vedere che probabilmente potevo scegliere anche in maniere differenti, anche perché il banco di prova è di quelli veri. Colucci sa come si fa, e mi fa piacere dirglielo perché si capisce che diventerà uno di quelli forti. Poi lui ha fatto il secondo di Giampaolo, ha già allenato la Primavera di Bologna, e quest'anno sta facendo bene. Ha una squadra forte che anche l'anno scorso è arrivato a giocarsi i playoff, con il Parma che vinse in modo difficile. Quest'anno si sta confermando. L'allenatore è valido, ha giocatori buonissimi. Se non ci si arriva bene diventa difficile. Mi sembra di ricordare che con l'Empoli incontrammo il Milan una volta in Coppa con Costacurta, Baresi, Maldini, Albertini, Baggio. Karamoh, Cancelo, Dalbert, Padelli, Ranocchia e Eder giocano. Poi anche qualcun altro. In un paio di situazioni ci devo pensare bene davvero fino a domani”.
POST SU INSTAGRAM – “Tu sei uno di loro? Allora non è per te (rivolgendosi all'inviato di Mediaset, ndr). Era solo per sottolineare che molti non danno il giusto merito a questi giocatori di quella che è la professionalità e la capacità nel lavoro che hanno sviluppato per questi colori e questa maglia. Sentirmi sempre dire che dipende dal palo, qualche volta devo prendere posizione. Sono pieno di amici che sono tifosi di altre squadre, ne ho tanti, per cui ogni tanto ci sono dei contatti sui social che ti mandano di tutto e ti dicono che vogliono che l'Inter perda. Allora tu gli rispondi che non vuoi il male loro, voglio che l'Inter vinca. E' un gioco, poi capisco che qualcuno è costretto a scriverlo perché lo vedono in tanti, ma fa parte del gioco”.
PRIMO POSTO – “La partita contro la Juventus non mi ha dato niente di nuovo, era come se avessi guardato una foto che già avevo. Mi ha evidenziato le stesse certezze e riproposto le stesse difficoltà dove noi dobbiamo andare a lavorare duramente per migliorarci, perché è quelli il margine dove dobbiamo ancora diventare più forti. Quella partita mi ha proposto facce che già conosco come le mie tasche”.
PERICOLO TURNOVER? – “Quelli che metterò hanno giocato un pochettino. Tranne Cancelo e Karamoh che hanno fatto ancora poco. Ma sono tutta gente che si allenano tutti i giorni in modo corretto. Sono quelli che insieme allenandosi hanno fatto venire una qualità di lavoro di cui tutti vedono i risultati. Il lavoro quotidiano è la stessa cosa che noi ritroviamo in partita”.
POCA RICONOSCENZA MEDIATICA – “Quest'accostamento con Mourinho mi mette in imbarazzo, bisogna farla finita. Mi costringe a sottolineare quella che è la distanza tra me che è due giorni che sono qui e chi ha fatto la storia dell'Inter. Questa è una roba che non si può avvicinare. Secondo me, mi fate un favore se non mi ci mettete più vicino perché probabilmente a lui non fa né caldo né freddo. Poi il lavoro della squadra è una cosa che io debbo difendere perché con questa squadra funziona così, a vederla da fuori è una cosa poi da allenatore entri tutti i giorni in saletta, nella comunicazione ci vuole attenzione, i tasti da toccare sono tanti, per cui debbono sentire che si lavora in maniera seria. Hanno lavorato in maniera seria e tu devi far vedere che stai dalla loro parte. Io sto dalla parte dei miei, a me potete dire quello che volete ma se toccate i giocatori poi vengo fuori perché questa cosa non mi garba. Contro la Juventus ho detto che abbiamo avuto delle certezze, però non abbiamo fatto la partita perfetta e quindi dobbiamo essere contenti perché possiamo migliorare e andare ancora più in là. Per quanto riguarda la foto sui social ripeto che era un giorno. Anche Paolo Belli mi ha mandato delle foto perché lui è tifoso dell'altra squadra. Anche prima del Chievo sentivo in Tv che non avremmo vinto tentando i colpi gobbi, poi io reagisco. A qualcuno chiaramente rimango simpatico, qualcuno dice che voglio fare il furbo. E' un modo di giocare. Mi ci fa pensare, anche se più lentamente di voi so scrivere e quindi è un gioco. Visti i numeri però ora bisogna star più buoni”.
CLASSIFICA – “Dove può arrivare l'Inter? Non lo so, perché dipende anche da quello che fanno gli altri. Sono convinto che a fine campionato non ci sarà da ragionare per quanto riguarda i direttori, per quanto riguarda la società Inter su che cosa si fa ora e tutto ridiventa in discussione. A fine campionato sapremo ben precisamente dove mettere le mani perché la squadra avrà espresso tutto quello che è il loro valore e tutta la sua potenzialità. In questo massimo ci sono delle cose ancora inespresse dove ancora dobbiamo lavorare. Per cui sono fiducioso di andare ancora un po' avanti facendo un campionato di confronto con tutte quelle grandi squadre dalle quali avevamo una distanza notevole l'anno scorso”.
RISERVE – “Karamoh? Lui ha qualità diverse. Dalbert l'ho messo dentro domenica perché mi aspettavo che facesse quelle due-tre corse, ora lo vedo molto più tranquillo e sicuro, ha più conoscenza del comportamento del terzino. Cancelo è un giocatore straordinario, ha qualità, tecnica e corsa. Le voglio rivedere domani queste cose che conosco dei calciatori. Eder lo conoscete meglio di me, io gli ho tolto forse qualche cosa e mi dispiace. Però il mio pensiero in generale non me lo dà una prestazione, la sappiamo benissimo la forza anche morale del ragazzo. Se uno vede come si allena, sono felicissimo ora di potergli dare 90 minuti”.
OBIETTIVO DELL'INTER IN COPPA ITALIA – “Ogni partita l'obiettivo è quello di andare al turno successivo, tutte le volte, poi ognuno la interpreta come vuole. Mi dite se il quarto col Milan può essere lo stimolo: assolutamente no. Il mio stimolo è passare il turno, vincere questa partita. Juventus, Milan, Inter, Napoli, Lazio, Roma, Fiorentina: se andate a fare la domanda a tutte che rispondono? Che l'obiettivo è andar fuori? Allora se a tutte e sette riesci a far dire che vogliono vincere la coppa, hai creato sei falliti. Il mio obiettivo è andare al turno successivo, punto e basta. Poi se il turno successivo sarà una bella partita è importante. Il derby di Milano è una roba bellissima e importante anche per Milano stessa. Si va a tentare di fare più derby possibile di altissima qualità perché Milano e i tifosi meritano questo. Il mio augurio è che negli anni ci sia un derby sempre più bello, che poi se riesci a vincerlo c'è un valore aggiunto”.
JOAO CANCELO – “Lui si trova più in difficoltà se lo fai partire alto con le spalle girate, ma se gli crei uno spazio davanti è più facile. Lui è bravo se gioca col campo davanti, ma ha anche la qualità per giocare nello stretto e partire. Domani probabilmente lo faccio partire un po' più avanti. Però Cancelo sa fare benissimo entrambe le cose. Se gli chiedi di giocare solo in difesa magari no, ma se gli dici di attaccare anche sa come far male”.
DALBERT – “In sostanza ho detto che non ha espresso il meglio di se stesso. Anche voi nel dare i voti ai giocatori dite che qualcuno poteva dare qualcosa in più e questo è quello a cui mi volevo riferire. Per fare qualcosa di importante bisogna dare il meglio di noi stessi ed essere più bravo dell'avversario. Perché qualche volta dare il meglio non basta. Noi ancora in delle partite non ci si è messo proprio tutto di quello che abbiamo, però noi in questo percorso abbiamo già eliminato molte barriere. Chiaro che poi per arrivare nel campo aperto dove la mente si sente veramente libera, non è facile e c'è bisogno di strada e percorso da fare”.




















