L’allenatore ha commentato la decisione del club di esonerarlo per far posto a Gattuso
MONTELLA MILAN / L'ormai ex allenatore del Milan Vincenzo Montella ha commentato il suo esonero nel corso di un'intervista concessa a 'La Gazzetta dello Sport':
ESONERO – “Ero tranquillo e non sospettavo niente, giuro. Ero pronto per l'allenamento. Cosa mi ha sorpreso di più? La tempistica, c'erano momenti in cui sarebbe stato più plausibile. Stavolta, invece, la squadra stava dando le sue risposte, sia a livello tecnico che di temperamento. (…) Credo sia una scelta più della proprietà che dei dirigenti. I giocatori mi hanno salutato con affetto sincero. Non amo gli addii e non è certo stata una cosa struggente ma tutti e dico tutti sono stati affettuosi. L'errore principale? Aver alzato troppo l'asticella delle aspettative, da parte mia e della società. Il mio merito principale? Da quando sono allenatore del Milan ho vinto 33 partite su 64. Certamente ricordo con piacere la vittoria in Supercoppa Italiana, il ritorno in Europa e il primato nel girone con una giornata d'anticipo. Se Kalinic due giorni ne infilava almeno una? O se Calhanoglu al 92' trovava l'angolo giusto magari non eravamo a questo punto. Ma non c'è un colpevole, il gruppo va solo difeso. Se avrei fatto lo stesso mercato in estate? Posso non rispondere a questa? Il gruppo sta trovando la sua fisionomia strada facendo. (…) Per arrivare al livello dei grandi serve tempo”.
GATTUSO – “Ha fatto la storia del club, con lui ho un ottimo rapporto e gli auguro di cuore di riportare il Milan in alto. Inizio in discesa per lui? Con un po' di presunzione, dico che ce l'avrei fatta anch'io. C'era un filotto di partite sulla carta più semplici in cui potevamo infilare una serie di buoni risultati e che sinceramente pensavo di meritare per come stavamo giocando. (…) Il Milan, potenzialmente, è una squadra da primi posti”.
FUTURO – “Nazionale? Non ho la testa per pensarci ora e sinceramente non ho ricevuto chiamate. Se mi piacerebbe? Sì, ma non è il tempo di dare risposte a questa domanda”.
