Inizia l’avventura del nuovo tecnico rossonero che ha parlato in conferenza stampa
MILAN GATTUSO / E' il giorno di Gennaro Gattuso. L'ex centrocampista e allenatore della Primavera del Milan viene ufficialmente presentato alla stampa come allenatore della prima squadra, in sostituzione dell'esonerato Vincenzo Montella. Calciomercato.it ha seguito per voi la conferenza stampa di insediamento del nuovo tecnico rossonero.
Ad introdurre il nuovo allenatore rossonero è il direttore sportivo Mirabelli: “Perchè Gattuso? Conosco la squadra che abbiamo costruito, Rino ha delle caratteristiche importanti nel trasmettere il dna del Milan ma anche i concetti tecnico tattici giusti. Ci può dare qualcosa di importante”.
Prime parole ufficiali di Gattuso da allenatore del Milan: “E' un giorno importante, ho la consapevolezza che sarà un lavoro duro. Sarà però un piacere allenare questi giocatori, in questo momento non stanno attraversando un buon periodo di forma. Non sono preoccupato, a Pisa e a Creta non avevo una società alle spalle e invece qui ho tutto per fare bene. Dicono che sono inesperto, ma ho già cento e passa panchine da professionista. Starà a me dimostrare le mie qualità, ma possiamo riprenderci. Per ora giocheremo con la difesa a tre, con dei concetti ben chiari. Rapporto con Montella? Sempre molto onesto e sincero, avrò un modo di approcciare il calcio diverso dal suo però. A lui piaceva il palleggio dal basso, io proverò a sviluppare anche verticalizzazioni più improvvise. La Primavera? Avrei voluto completare il lavoro che avevo iniziato con loro, ma mi porterò dentro l'esperienza stupenda con un grande gruppo”.
EMOZIONI – “Sono le stesse di quando giocavo. Qui bisogna pensare a giocare a calcio e farlo bene, la società ci metterà nelle condizioni per farlo al meglio, noi dobbiamo metterci passione. Il mio sogno qui continua, è un privilegio”.
Ancora Mirabelli: “La rosa ha reso nella sua interezza al di sotto delle aspettative, speriamo che Rino riesca a tirare fuori il massimo da ogni giocatore”.
Gattuso: “Questa squadra può fare molto di più, ci sono giocatori con grandissima qualità ma dobbiamo diventare squadra e recuperare solidità. Serve uno spirito battagliero da aggiungere alla qualità con la palla tra i piedi, sapremo soffrire”.
Mirabelli: “Per fare bilanci sul mercato è ancora presto, siamo convinti di avere un'ottima squadra che può aprire un ciclo nella storia del Milan. Certo i molti acquisti erano un rischio e sapevamo di aver bisogno di tempo, tireremo le somme alla fine”.
Gattuso: “Champions? Oggi non guardo la classifica e vivo alla giornata, con il Benevento è già una finale. C'è bisogno di cambiare e acquisire consapevolezze maggiori. A San Siro la palla scotta in certi momenti. E' riduttivo però pensare a cuore e grinta come elementi sufficienti per preparare le partite. La chiave è un po' la storia di questa società, il DNA del Milan: bisogna avere grande senso di appartenenza e bisogna ripartire da là. E serve capire che per giocare a calcio occorre sacrificio”.
GATTUSO SU MODULO – “Dipende anche da come stanno giocatori. I 3 di difesa e i 4 di centrocampo sicuro, poi davanti vedremo, abbiamo caratteristiche precise e dobbiamo vedere”.
TELEFONATA BERLUSCONI – “Il presidente lo conosco abbastanza bene. Parlo con il mio presidente, uno dei più vincenti della storia del calcio, lui lo dice sempre. E' un grande conoscitore di calcio. Abbiamo parlato dei due attaccanti, del DNA del Milan, di come giocare: l'ho ascoltato con grande attenzione perché c'è grande rispetto per quanto fatto al Milan e per l'uomo che è”.
MIRABELLI SU DECISIONE – “Ho sentito tanti pareri: era giusto dopo 23 partite, tirare le somme. Non è che abbiamo avuto il mal di pancia con il Torino: abbiamo fatto una verifica e ritenuto opportuno prendere questa decisione. Ma non è solo la gara con il Torino, abbiamo analizzato tutte le 23 gare”.
PRESIDENTE LI – “Il presidente non parla inglese e abbiamo deciso con il dottor Fassone che in questi giorni troveremo il modo di scambiarci due parole”.
KESSIE – “E' molto più forte, più esplosivo di me ed ha anche più gol nelle gambe. E' il giocatore che mi somiglia di più ma spero che come mentalità possa essercene più di uno”.
MIRABELLI SU MONTELLA E MERCATO – “Montella ha sempre detto di aver condiviso le scelte di mercato con la società, non so perché non le abbia voluto commentare. Ci siamo sempre confrontati”.
GATTUSO – “Ho preso tante legnate, ho messo in difficoltà persone che lavoravano con me. Ho portato 5-6 persone a Creta e dopo qualche mese ce ne siamo tornati. Ho portato persone dove non pagavano gli stipendi e questo per chi non ha le spalle coperte significa mettere le famiglie in difficoltà. A Pisa è la stessa cosa, si ragionava a livello dilettantistico. Se non c'è passione ti viene il dubbio: 'Ma chi te lo fa fare?'. Lo fai perché è un lavoro così complesso, così difficile, che se non stai sul campo a provare le cose che hai in testa…l'ho fatto per questo: voglio fare questo mestiere, mi piace e credo di avere le caratteristiche giuste per farlo. Dopo quattro anni in giro per l'Italia, per l'Europa per migliorare i concetti del nuovo lavoro”.
Milan, la conferenza di Gattuso: “Bonucci resta capitano”
GATTUSO SU GIUDIZI PREVENUTI – “Non mi dà fastidio: dopo 2-3 partite sbagliate in carriera dicevano sempre che ero un caprone, che avevo fortuna. La fortuna me la sono cercata, lavorando ore in più degli altri, sapevo i miei limiti e ci lavoravo. Non mi scandalizzo, non leggo più, ho cambiato il modo di gestire il mio lavoro: quando giocavo leggevo, ora non lo faccio più perché voglio stare tranquillo”.
RISCHIO – “Secondo te se pensavo al rischio andavo a Creta o al Pisa? Ho 39 anni, voglio vivere la mia vita sempre da protagonista. La mia passione mi brucia. Ho questa possibilità, voglio sfruttarla al massimo: dopodomani è un altro giorno. Ho la possibilità a livello mentale, famigliare, economico per non pensarci: mi spacco prima la testa poi vado in ospedale”.
MAL DI GOL – “La mia storia dice che le mie squadre segnano poco, ma ne subiscono anche pochi. Ci lavoriamo, abbiamo preparato qualcosa per codificare i tempi. Secondo me non è un problema di gol, è un problema generale: con il Torino la squadra mi è piaciuta molto, ha creato moltissimo”.
ANDRE' SILVA – “E' un giocatore con grandissime qualità. E' uno che ha un grandissimo mercato, se lo proponi in giro per l'Europa se lo comprano domani mattina perché è un giocatore forte. Ora c'è bisogno che lo dimostri, deve giocare con la squadra. Tante volte quando fa belle cose, le fa a livello personale”.
PRECEDENTI – “Seedorf e Inzaghi? Speriamo di non fare la stessa fine. Ultimamente sento dire che abbiamo partite facili, io in Serie A di partite facili non ne ho mai viste. Giochiamo con squadre piccole ma sono sempre ben organizzate e dobbiamo fare bene”.
CAPITANO – “Non aspettatevi nulla, il capitano è Bonucci e resterà lui. Ho parlato con tutta la squadra, ho parlato con una delegazione della squadra quando sono arrivato: ho visto ragazzi con una grande voglia di mettersi a disposizione, una grandissima voglia di lavorare. Ho solo chiesto loro grande senso di appartenenza e disciplina: loro mi hanno dato grande disponibilità. Il resto lo voglio vedere in campo: non mi interessano con chi escono la sera o non si sopportano. In carriera mi è capitato di non avere feeling con un compagno, ma in campo mettevo la gamba per lui: voglio vedere questo. Se qualcuno non capisce bene l'italiano deve essere il gruppo a mettersi a disposizione”.
MESSAGGI – “E' stata una roba sorprendente e sono orgoglioso: Terim, Sacchi, Ancelotti, Capello, Cannavaro. Ieri sera è uscito una fotomontaggio con la mia faccia e la foto di Savastano di Gomorra: ho chiuso il telefono”.
SUSO – “Sento dire che può giocare solo largo a destra: vediamo se è davvero così o se può modificarlo qualcosa. Abbiamo visto Insigne che ha modificato il suo modo di giocare. Mi incuriosisce Kessiè che ultimamente non va dentro e invece lo scorso anno era devastante. Solo con il lavoro e con il tempo – che è però poco – possiamo scoprire tante cose”.
VINCERE – “In questo momento non è difficile rispondere. Siamo avanti in Europa League, in coppa Italia bisogna giocare gli ottavi di finale. E' vero che è una maglia che pesa, l'ho detto all'inizio della conferenza che questo non dobbiamo dimenticarlo. Ciò che voglio vedere è che tra vittoria e sconfitta c'è differenza: quando si perde deve bruciare il …., quando si arriva a Milanello deve sembrare un funerale; quando si vince siamo tutti belli, biondi, occhi azzurri. La differenza si deve toccare con mano”.
TRAGHETTATORE – “Potevo pensarlo se c'erano 4-5 partite: con 72 punti a disposizione non mi sento un traghettatore. Lo dicono le partite che mancano. Sulle altre cose che dicono non ci penso: non piaccio a tutti, ho i miei pregi e i miei difetti: so la mia forza, so cosa posso dare. Come mi definisco? Sono uno che deve imparare a contare, sento molto le partite, le vivo molto: mi sento vivo, quando scendo in campo sento lo stesso formicolio di quando giocavo. Come mi sento? Vivo”.
FORMAZIONE – “Mi baso su quello che vedo durante la settimana: bisogna pedalare, allenarsi bene. Andrà in campo chi sta meglio”.
PRIMO ALLENAMENTO – “Allenamento duro? Abbiamo dei parametri: primo allenamento un lavoro aerobico, domani faremo un carico muscolare, poi gli altri giorni prepariamo la partita. Alla squadra ho premesso che se arriva qualche parola fuori posto non devono scandalizzarsi, di non essere permalosi e dirsi tutto in faccia”.
CONSIGLI EX ALLENATORI – “Tutti hanno detto: picchia duro”.
MIRABELLI SU MONTELLA – “Non siamo riusciti a litigare neanche quando ho comunicato l'esonero. Ho un ottimo rapporto con lui, poi ci sono le cose lavorative: mi sono permesso di dire a lui cosa è andato e cosa non è andato, ma non mi va di dirlo qui. Gli abbiamo dato un tempo importante per vedere non tanto risultati, quanto un'anima, un'identità. Non abbiamo visto questo e siamo arrivati a questa decisione però resta l'affetto e il fatto che Montella sia un ottimo allenatore”.




















