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Milan-Torino, i ‘sassolini’ di Mihajlovic: “Donnarumma e Romagnoli…”

L’attuale allenatore granata ha poi aggiunto: “La Samp non è più forte di noi. Svolteremo quanto Belotti e Niang torneranno loro”

MILAN TORINO MIHAJLOVIC / Nella consueta conferenza della vigilia, Sinisa Mihajlovic ha presentato la sfida di domani tra il suo Torino e il Milan, squadra che ha allenato prima di approdare proprio in granata: “Gli obiettivi di Milan e Torino sono diversi: noi vogliamo lottare per un posto in Europa League e siamo lì perchè se vinciamo domani siamo settimi. Loro invece puntavano a qualcos'altro. Comunque non sono abituato a guardare in casa d'altri. Noi potevamo fare di più, ma delle squadre al nostro livello è solo Sampdoria che sta andando oltre le aspettative. Che però non credo sia più forte del Toro, anche se è stata più brava a fare più punti, perchè quando ci abbiamo giocato contro meritavamo di vincere. Atalanta e Fiorentina invece sono dietro. Per cui non è che io sia soddisfatto, ma abbiamo comunque margini di miglioramento. Abbiamo perso l’entusiasmo iniziale ma sono sicuro che lo faremo tornare. Noi siamo in linea, dopo la 13° giornata, coi nostri obiettivi. Per cui non credo che sia una partita che può decidere la mia carriera o quella di Montella. Siamo nel calcio da tanti anni e lo rimarremo. Spiace se lui sta avendo difficoltà perchè è un amico, mi capirà se dico che domani voglio prolungare le sue difficoltà. Io mi gioco ogni partita come se fosse l’ultima e domani spero di vincere”.

BELOTTI-NIANG – “Belotti dopo 13 gare ha fatto 3 gol, Niang non è ancora riuscito a fare la differenza. Quando torneranno ai loro livelli, e lo faranno perchè mi fido di loro, la nostra stagione cambierà”.

RICORDI MILAN – “Io non voglio guardare in casa d'altri, ma per quanto riguarda la mia carriera al Milan, penso di avere fatto bene. Se hanno cambiato nove undicesimi per andare in Champions tranne Donnarumma e Romagnoli, che ho portato io, qualcosa vorrà pur dire. Sono convinto che ottenni il massimo dalla squadra che avevo a disposizione. Mi dispiacque molto non giocare la finale di Coppa Italia a cui ci eravamo qualificati, mentre in campionato quando fui esonerato eravamo sesti”.

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