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Figc, Carraro si tira indietro: “Non posso avere futuro”

L’ex presidente federale possibile commissario per il dopo Tavecchio

FIGC CARRARO / Chi per il dopo Tavecchio? Il calcio italiano si interroga sul futuro del movimento e sulla guida della Figc, tra possibile commissariamento e nuove elezioni. Ne parla a 'Radio Crc' Franco Carraro, ex numero uno federale e indicato come tra i candidati al ruolo di commissario: “Ringrazio De Laurentiis a cui sono molto grato non solo per le parole espresse, ma perché nel 2004 ha preso il Napoli in una condizione complicatissima. Per il dopo Tavecchio credo ci voglia un rinnovamento alla classe dirigente e se qualcuno mi chiede di dare una mano e mettere a disposizione la mia esperienza, ben venga. Io commissario? Non rispondo alle ipotesi. Ho un lungo passato, ma non posso avere un futuro, metto però a disposizione le mie idee. Se si pensa che possa dare dei consigli e la mia esperienza va benissimo, ma mi fermo lì, non come commissario della Federcalcio. Domani parteciperò alla giunta del Coni e la storia insegna che il commissario federale è stato sempre il presidente o segretario generale del Coni. Dopo le dimissioni di Tavecchio credo sia giusto un periodo di commissariamento, non lunghissimo, ma che consenta di cambiare le regole e la classe dirigente. In una situazione analoga nel 58, con un periodo di commissariamento rivoluzionò le regole del calcio. Il presidente della Federazione fu l'allora giovanissimo Agnelli. Penso che una gestione commissariale che porti a regole nuove possa servire affinché si abbia una riforma radicale. “.

Sul possibile incarico ad un ex calciatore come Maldini o Costacurta, Carraro spiega: “Un grande calciatore è popolare e questo è il grande vantaggio, ma deve aver avuto esperienza e studiato i problemi. A livello internazionale ci sono 3 ex calciatori che si sono messi a fare i dirigenti: Platini, Rummenigge e Beckenbauer e adesso anche Boniek che hanno fatto molto bene. Dobbiamo copiare quello che hanno fatto Spagna e Germania conciliando il grande calcio professionistico alla Nazionale”. 

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