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Juventus, da bunker a problema: allarme difesa, quale soluzione?

I bianconeri non riescono ad uscire da un periodo di stallo che perdura da un mese. Allegri deve corre ai ripari prima del tour de force

SERIE A JUVENTUS ALLEGRI / Ancora una volta in questo campionato il rientro dopo la sosta per le nazionali non ha portato bene alla Juventus. La Sampdoria infatti ha rifilato la seconda sconfitta, la prima fuori casa, agli uomini di Allegri. Che questo avvio dei campioni d'Italia fosse traballante lo si era capito dalle prestazioni del mese scorso, ma oggi bisogna iniziare a chiedersi cosa davvero sta succedendo o cosa sia necessario cambiare per poter ritrovare la giusta direzione. Con le altre contendenti al titolo che viaggiano ad alta velocità, i bianconeri non possono permettersi di lasciare lungo la strada punti importanti, soprattutto se si fa un conto di quelli già persi con Atalanta e Lazio e della rosa di cui dispongono, che senza dubbio nella sua totalità è quella con maggiore qualità in Serie A.

È stata una sconfitta importante in uno dei momenti di snodo iniziale della stagione, in cui forse la Juventus ha perso lucidità e si è fatta sopraffare dalla botta presa, non reagendo subito con cattiveria e carattere, prerogative che negli ultimi anni l'hanno sempre contraddistinta. Dal punto di vista fisico la squadra è sembrata in buona condizione quindi il calo di concentrazione, che ogni tanto avviene in avvio di ripresa, non può essere l'unico difetto di questa formazione composta da campioni. La squadra di Allegri ha quasi perso la capacità di mantenere palla e di mettere alle strette l'avversario, a differenza di Roma e Napoli, in partite che dovrebbero e potrebbero finire anche con vittorie nette come ha dichiarato ieri nel post partita Chiellini.

Juventus, i gol subiti sono passati da 9 a 14 in dodici mesi

Rispetto alla stagione passata i bianconeri si sono affacciati in avanti con maggiore facilità, creando di più ma i gol incassati fino a questo momento iniziano ad essere troppi e come sa bene la Juventus i campionati si vincono subendo meno degli altri. Ventotto gol fatti, solo 9 presi lo scorso anno contro i 37 messi a segno in questi primi mesi e i 14 subiti: dato molto rilevante.

Un problema che non chiama in causa solo il reparto posto a protezione di Buffon (o di Szczesny come ieri), ma proprio di tutta la fase di copertura. Infatti il raccordo tra difesa e centrocampo anche a Genova è parso poco fluido, Pjanic e Khedira hanno qualità innegabili in fase di impostazione e in fase offensiva, ma troppo spesso vanno in affanno in fase di non possesso, correndo in aiuto difensivo con un leggero ritardo e lasciando scoperta una parte importante di campo. A Marassi Torreira ha avuto tutto il tempo di stoppare la palla, spostarsela e mandare in rete un gran pallone.

Il lavoro sporco di Mandzukic che fino ad oggi è stata la vera arma in più, inizia ad essere un limite per lo stesso attaccante, più affaticato durante le ultime prestazioni, nonostante sia sempre il solito instancabile lottatore. Con Marchisio, Bentancur o Matuidi ad affiancare uno dei due centrali di ieri, questa sbavatura si vede meno perché ciascuno di loro scende in copertura quando il compagno si protende in avanti, sacrificandosi molto ma svolgendo un compito necessario per la completezza del gioco. La verità però può racchiudersi nel fatto che la fortuna di questo modulo, quasi intoccabile dallo scorso gennaio, sembra aver fatto il suo corso o meglio decorso. È necessario quindi trovare una nuova idea che rivitalizzi come nella passata stagione tutto l'ambiente bianconero. Certo è che il calciomercato estivo della Juventus sia stato indirizzato con giocatori che ben si sposano con questo modulo, Bernardeschi e Douglas Costa fra tutti. Toccherà ora ad Allegri trarre le sue considerazioni e valutare gli uomini più adeguati per uscire da questo periodo di stallo e riportare le giuste quadrature dentro e fuori dal campo per una galoppata che fino al 6 gennaio dirà molto del campionato juventino.

 

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